Sunday, December 7, 2008

4 cosette su Obama scritte cosi’ di getto e piene di parentesi [3/4]


Obama e’ relativamente giovane, relativamente outsider [per gli standard italiani un outsider totale]. Il mondo globale che cambia ad una velocita’ senza precedenti richiede leadership giovani. Perche’? Perche’ richiede gente che capisca alcuni cambiamenti paradigmatici portate dal progresso delle tecnologie. Non solo. Sapendo solo cosa potra’ succedere dietro l’angolo ma non tra uno-due isolati la gente vuole dei leader giovani, un po’ incoscienti, che si buttino, che prendano decisioni coraggiose e talvolte azzardate non zavorrati da una esperienza che non ha eco nel futuro prossimo. Il non avere tutta questa esperienza di fronte a questo nuovo tipo di futuro e’, alla fine, un vantaggio [qui mi viene in mente il berlusca che telefona a Sacca’ per avere informazioni sul senatore eletto in Australia con Sacca’ che si arrampica sui vetri, basandosi sui racconti –alquanto approssimativi- di un amico ristoratore; un qualunque trentenne pirla sarebbe andato su Google e avrebbe trovato la risposta. Per dirne una, malamente]. Per la cronaca qualche altro giovane che anticipato la tendenza: Bill Clinton, Presidente USA a 47 anni [come Obama] nel 1993 [ sembra un secolo fa, guardate la pettinatura]; Tony Blair, primo Ministro Inghilterra a 44 anni nel 1997 [figa, solo 4 anni dopo Bill?]; Zapatero, Primo Ministro Spagna a 44 anni nel 2004 [sembra un secolo dopo Bill e Tony]. Una costante: nessun conservatore/Repubblicano? Vabbe’ ci sara’ pure un motivo se si chiamano cosi’. L’Italia risponde con un Goria a 44 anni nel 1987 [9 mesi, si scherzava dai] e Craxi e D’Alema 49 anni nel 1983 e 1998. Pensavo peggio, distrutto dai duelli Berlusconi-Prodi degli ultimi due secoli.

Tuesday, November 18, 2008

Interludio - Japan Obsession

Dopo una grande lecture by Adrian Geuze alla Cooper Union ancora Japan. Tappa al Sunrise market su al primo piano, giu' in strada e poi ancora su all'Isakaia di fianco per yakitori e pitcher di kirin, per poi chiudere all'Angel's Share perche' no. Tutto Japan. Decisamente in Japan Mood anche forse grazie a "Leleganza del riccio", consigliato l'anno scorso [il tempo vola] da Grosrat. Letto e finito.

4 cosette su Obama scritte cosi’ di getto e piene di parentesi [2/4]


La campagna elettorale per le presidenziali americane e’ stata la prima campagna realmente globale, anche perche’ ampiamente supportata da Internet. Cio’ ha avuto delle conseguenze nel modo di comunicare dei candidati e nel modo di raccontarle dei mass media. Obama ha capito la posta in gioco ed il ruolo dei fattori esterni alla contesa ed ha agito di conseguenza, vincendo. Ha capito in anticipo cosa stava succedendo. I repubblicani no [sia nella scelta del candidato che poi nelle strategie del candidato prescelto e relativa vice].

Saturday, November 15, 2008

Interludio - Tokyo Bar

Grazie e a I. e J. ho scoperto il Tokyo Bar.
Se avessi letto Monocle l'avrei scoperto anche da solo [*].
Posto notevole e ottimo Menu.
Website cool e challenging [*]

Saturday, November 8, 2008

4 cosette su Obama scritte cosi’ di getto e piene di parentesi [1/4]

il gioco sembra essere quello di capire chi per primo ha scoperto il fenomeno Obama. Il Foglio spara un 4 Dicembre 2004, articolo che mi era sfuggito non essendo un lettore assiduo del medesimo [*].
Che, devo ammettere, non e’ male. Pero’ in quel periodo io [noi] ero qui a NYC, e precisamente a Gennaio 2005 [cazzo, un mese di differenza] mi ero ritrovato con la mia dolce meta’ ad una cena un po’ improbabile nella parte figa del Greenwich Village a casa di una collega; il marito della collega dopo svariati Jim Beam [*] on the rocks [Panpot e Xyzal ricorderanno qualcosa di simile … prima della mia confessione di matrimonio in vista] si era rivelato un fervente democratico –oltre che un architetto discutibile, nonostante il successo professionale che riscuoteva [q sfiorata] al tempo- e aveva detto la sua con sguardo rivolto verso l’infinito: il prossimo presidente sara’ afro-americano ed il suo nome e’ Barack Obama … e’ il candidate giusto … e’ l’unico che ha una visione [vision] e ha appena fatto un discorso indimenticabile. Io della serata ho anche una prova materiale: un ombrello rosso. Che ho rubato dal mazzo degli ombrelli dei convenuti alla fine del dinner-party [pioveva], dopo svariati Jim Beam con il tipo. Lo uso ancora adesso ma non so se vale come prova dell’aneddoto. Ci provo e chiedo l’omologazione. In sintesi mi darei una medaglia d’argento ben davanti a Luca Sofri [che, lemme lemme, dopo la Direzione del PD raggiunge anche il ruolo di editorialista dell’Unita’; mica male per uno fuori dei giochi] che a Condor ha dichiarato di aver parlato di Obama nel 2006 o giu’ di li’.

Wednesday, November 5, 2008

Yes, we made it

dedicato ai poveri di spirito e ai duri di cuore;
dedicato a tutti quelli che non ci credevano e che adesso "ci ho ho sempre creduto" (si, ci sono anche qui);
dedicato a chi non avuto coraggio, a tutti i cacadubbi, a tutti gli scaramantici, a tutti quelli che "alla fine un nero non lo votano ma si vergognano a dirlo nei sondaggi";
dedicato a quelli che erano per Hillary e che "paura il fattore Clinton che pesera' un casino sulle lezioni";
dedicato a quelli che "questa crisi favorsice Mc Cain" e tutti quelli che si improvvisano analisti e a tutti gli analisti seri.
Dedicato a tutti i gironalisti del Foglio, in particolare ad uno ma nessuno si senta escluso;
dedicato a quelli che "la mossa Sarah Palin e' azzeccata mentre Obama doveva mettere Hillary e non Biden".
A quelli che l"Ohio e' decisivo, etc etc"

Alla fine e' la solita vittoria di chi vuol provare a cambiare un po' le cose, di chi ci crede, di chi si lancia.
E' la vittoria di chi non ha paura, nemmeno di vincere.
E ora lasciamo spazio ai fiumi di retorica della stampa ufficiale.
Ma stanotte no che qui si respira un'aria, ma un'aria che e' buona davvero.


Sunday, November 2, 2008

A very, very long week


Una settimana lunga e corta allo stesso tempo. Intensa. Il corvo in visita con P. & C., Martini e bistecche, hamburger, chiacchiere e passeggiate di notte. Due o tre stagioni in una settimana: pioggia, vento, freddo, sole, caldo e poi ancora freddo.

Un bel dono: un gran libro del quale parlero’ a suo tempo.

Peccato, ci voleva piu’ tempo.

Lavoro intenso con novita’ nella struttura dello studio, ancora ufficiose ma in procinto di diventare ufficiali. Se uno volesse correre guardandosi i piedi sarebbero anche positive. Se uno pero’ guarda avanti potrebbero anche essere un bel boomerang.

Ci pensero’.

E’ arrivato pure un weekend con una pazza Halloween night che cadeva di venerdi’ e per la quale la citta’ e’ letteralmente impazzita. Noi ci siamo rintanati dagli IO alla vigilia della loro –ennesima- partenza per le terre d’oriente. Siamo poi finiti intorno ad una hot-pot cinese su Lexington, dintorni di Grand Central a mangiare questa very addictive invenzione cinese condita con dei distillati cinesi on the rocks. Serata chiusa nella casa nuova di S. a tarda notte a bere Lagavulin, parlando di futuro e di caccole architettoniche.

Sabato con spesa con cena tra bloggers vista la presenza a in citta’ di Settore e Doug per la Maratona. Due belle persone (ne parlero’ piu’ largamente su Effettolarsen), in estrema sintesi, con tanto di doni (libro autografato e toscani riserva) per il sottoscritto. E domenica passata ad inseguirli senza risultato. A Fort Green con incrocio magico e fortuito con L.&N. e R., con tanto di cartello. Ci siamo ritrovati ad incitare tutti finendo per ballare in mezzo ai gospel dei ragazzi di colore del quartiere [go Obama go, cartelli ovunque]. Subway fino a Central Park, all’arrivo. Tra Fort Green e l’arrivo abbiamo visto S. che ha chiuso con un 3.28 notevole, ma non i due eroi. Davide Cassani, molti giapponesi che facevano una specie di corsa sincronizzata. Non Linus e lo zio Bergomi. Tappa su un mercatino nell’UWS con acquisto di torta di mele e sidro appena fatto. Ritorno nel Village con Tim Robbins alle prese con la solita partita di Hockey su Sesta e Houston e con un fuori-posto Fabio Volo (con ovvia tipa al fianco) che ha risposto al saluto.

Sfinito ho finito il libro di Settore sul divano e ho cucinato i bolliti completo di zampini di maiale. Brodo con simil-anolini e un po’ di manzo.

Salgo sul tetto per un toscano riserva per chiudere.

E nelle finestre di fronte, vedo la coppia di vicini un tempo perfetti dirimpettai.

Lui e’ nudo e lei in mutande. Poi esce dal bagno un terzo personaggio, maschio. Nudo anch’esso. Mica giovani, eh.

E la coppia cucina e lui cazzeggia, dopodiche’ si siedono a tavola tranquilli, due nudi e lei in mutande.

Io finisco il toscano e penso quanto sono ancora provinciale … o anche no.

Sunday, October 26, 2008

Home sweet home

un'altra tappa volante a casa, in quella che era la mia, la nostra casa. Nel Belpaese dalle mille contraddizioni, in quella provincia che potrebbe anche essere piu' felice di quello che e' in questi giorni, se solo ritrovasse le sue radici piu' profonde.
li' dove ci siamo sposati tra le dolci colline e con quell'aria quasi di mare pettinata dai castagni [cit.].
con il fratellone a spadellare e i nipotini intorno a sgambettare felici.
La cena dei bolliti in quel di Cremona con tutti gli amici.
La bella cena a casa e le incazzature notturne con V.
Il lavoro nella finta metropoli meneghina, con le nottate insonni a leggere Julia di L. con tutte quelle facce conosciute intorno a quel mafioso di Matthew Milani [grazie, anche per il cinema Jolly, che si meritava la citazione].
Il piatto del viaggio che si e' rivelato essere la lingua di vitello cotta a bassa temperatura con scaglie di tartufo bianco e scaglie di grana ad opera di C. [senza nulla togliere al sempre grande N.].

Questo insieme, questi affetti profondi dai contorni difficili da descrivere, mi spinge sempre piu' da queste parti, per ora e per motivi poi difficili da spiegare.
Vorrei insomma riuscire a camminare da solo, o meglio in due, per portarvi un po' in giro; e vorrei portarvi un po' in giro perche' vale la pena conoscervi [conoscerci].
Senza dimenticare che in questo modo avro' sempre qualche storia da raccontarvi, per ripagarvi di tutto.


Wednesday, October 15, 2008

Grandi classici

1959. si parla ormai di 50 anni fa [!].

Cool guys/again

[lungo] Weekend intenso con un vecchio amico [ormai salutista, incredibile] in visita da Vancouver. Ne sentiremo parlare [*].
Sabato notevole con tappa ad Arthur Avenue nel Bronx [la vera Little Italy di NYC] a mangiare ostriche e vongole sulla strada e a comprare piedini di maiale [... si sono pazzo].
Gran chiusura al New York Botanical Garden a giocare con il grande Henry Moore.

Tuesday, October 14, 2008

New York tips diagrams

S. mi segnla sul NYT alcuni trucchi per sopravvivere [leggasi salvare tempo e soldi] in questa folle citta'. Sono cose che bene o male tutti pensano o fanno per i propri itinerari. La cosa dei diagrammi pero' e' notevole, direi geniale.
[*]

Tuesday, October 7, 2008

Debate: Blogging Live/7

Ultima domanda: un Obama in gran spolvero con la sua storia familiare e l'impegno di consegnare la speranza del sogno americano alle nuove generazioni.
Anche Mc Cain ha richiamato la sua storia personale e da buon repubblicano ha ricordato che arriveranno tempi difficili e bisogna stare uniti ...

Un dibattito bello e interessante, civile.
E' la democrazia, bellezza.

Mi viene in mente Berlusconi che firma il contratto con gli italiani da Bruno Vespa.
Ma a tutti piace sempre dare lezioni all'America.

Debate: Blogging Live/6

Obama ha un piano per il Medio-Oriente e si vede.
Mi ricorda il primo Bill Clinton.

Go Obama Go!

Debate: Blogging Live/5

Il giornalista e' sto tipo qui [*].

Prima volta che lo vedo, per quel poco che conta.

Immagino abbia sentito poca pressione in questi giorni.

La selezione delle domande della platea in studio e di quelle formulate attraverso il sito internet mi sembra un sistema mica male per una democrazia che viene vista dall'Italia sempre con sguardi alquanto critici. Soprattutto se penso che nel Bel Paese non sono riusciti ad organizzare un confronto tra i due candidati nonostante i tentativi disperati e personalistici dei Vespa e dei Mentana o sbaglio?


Mc Cain risale la china sulla Russia.
Un bravo marine.

Debate: Blogging Live/4

Pakistan e Al Qaeda.
Ottimo Obama.

Mc Cain e' un buon repubblicano.
troppo buono.
gatta ci cova.

Debate: Blogging Live/3

Troppi "my friends" nelle parole di Mc Cain.

Sulla CNN sotto i candidati c'e' un grafico "live" che da l'indice di gradimento delle parole dei due candidati divisi in uomini e donne [altro segno di civilta']; hanno dato una macchinetta ciascuno ad un po' di votanti riuniti in un aula in Ohio [per farla breve] con la quale possono giudicare in diretta le risposte dei candidati. Obama e' costantemente sul segno +, Mc Cain in mezzo con tendenza al -. Se le cose stanno come nei sondaggi ad oggi e Obama vince anche solo in Ohio tra gli stati in bilico e' il nuovo presidente degli Stati Uniti [mano in tasca ...].

Debate: Blogging Live/2

Mc Cain dovrebbe rilassare le braccia e lasciar perdere 'sto piano di 5.000$ Tax Credit per aiutare la gente con l'Health Care.

Health Care non e' una responsabilita' individuale come e' sempre stato negli US e come Mc Cain continua a riproporre.
L'Health Care e' un cazzo di diritto, come dice Obama.

Prendere nota anche in Italy, please


Debate: Blogging Live/1

Un milione di posti di lavoro?
Obama ne propone cinque con il suo green energy system.

Bomba delle 21.46

Mc Cain risponde a suo modo: drill! drill! drill!

Friday, October 3, 2008

Derive

tengo i piedi in due/mille scarpe. come un giano bi-fronte [diceva un Maestro rompiballe, la sapeva lunga] che guarda al futuro e al passato allo stesso tempo. nostalgie e mancanze [V. e G., sopra tutti] e una urgenza di futuro. voglia di cambiare e voglia di fermarsi. voglia di fare sintesi e voglia di continuare a cercare. la mia dolce meta' spazia intorno ad Alice nel paese delle meraviglie e mi emoziona, io -con collegamenti difficili da spiegare- giro intorno a Gershwin, Robert Wilson e i Radiohead. Annuso e giro alla larga, senza affondare. Voglia di bolliti misti.
Voglia di casa e di perdizione, il bello della contraddizione.
Boh, domani e' un giorno denso su a Uptown ma le cose importanti succedono prima, ovviamente Downtown. Stiamo a vedere.

Tuesday, September 30, 2008

Yuppies Scum or Yuppies in Eden?

Sul New York Magazine un bell'articolo di Jay McInerney. Qui [*].

“I worked out heavily at the gym after leaving the office today but the tension has returned, so I do 90 abdominal crunches, 150 push-ups, and then I run in place for twenty minutes while listening to the new Huey Lewis CD. I take a hot shower and afterwards use a new facial scrub by Caswell-Massey and a body wash by Greune, then a body moisturizer by Lubriderm and a Neutrogena facial cream. I debate between two outfits. One is a wool-crêpe suit by Bill Robinson I bought at Saks with this cotton jacquard shirt from Charivari and an Armani tie. Or a wool and cashmere sport coat with blue plaid, a cotton shirt and pleated wool trousers by Alexander Julian, with a polka-dot silk tie by Bill Blass.”

La miglior citazione (Patrick Bateman, il personaggio creato da Ellis).

E mia opinione personale: trattasi di scum; in genere si presentano come portatori insani di BlackBerry o di telefonini futuristici, perennamente afflitti da para-nevrosi pseudolavorative frutto di vite inutili. attaccano solitamente i soggetti sani con discorsi alquanto superficiali su arte, libri, musica, abbigliamento, locali, ristoranti, etc per poi finirli parlando di lavoro, stipendi, benefit, bonus, autocomplimentandosi o autoflegellandosi a seconda delle sfumature del proprio ego.

Soluzione? Il caro vecchio Baygon.

Monday, September 29, 2008

Sunday, September 28, 2008

Capo DJ

Ed e' subito party. Con furore, da Barcellona.
Del come una cena e' diventata un party passando per Pupo.
Incredibile.
Oggi bolliti misti, sopravvalutando l'arrivo dell'autunno.

Tuesday, September 23, 2008

Somiglianze e tormentoni

Non sembra un quadro? E' un pezzo di campagna americana ...

Mi e' partita la passione per il tormentone TV del momento. Stasera c'e' il terzo episodio di Fringe ... I primi due li ho visti on-line sul sito di Fox ieri sera [che gli scorsi Martedi' ero fuori; si anche in quel senso probabilmente]. HD via Internet di ottimissima qualita' sul Mac della dolce meta'. Mi sa che la TV e Internet a un certo punto saranno un po' la stessa cosa [poi uno nel 2030 trovera' queste pagine e si scompiscera' dalle risate]. Comunque di questa serie, un incrocio tra Lost e X-Files, le cose geniali sono: le scritte 3D che galleggiano nell'aria per indicarti dove si svolge l'azione [una specia di sublimazione di Google Earth] e gli stacchi con una serie di simboli che sono resi con colori da radiografia. Come in tutte le serie TV c'e' un ritmo allucinante, che talvolta sembra pure esagerato, pero' insomma in meno di un'ora ne succedono di cose. Non come in 24 per intenderci ma ci siamo quasi. Stay tuned.

Sunday, September 21, 2008

Party [and more]

Ieri notte party nella Penthouse degli IO architects per i 41 di S. e di S. Ottimi vini e cibo dalla Thai Brasserie Tong li' sotto. Noi abbiamo provveduto alla musica con una ottima play-list purtroppo penalizzata dall'impianto sostitutivo [che quello principale non funzionava].
Risveglio con ovvio cerchio alla testa, succo di mela [e' addictive, ne consumiamo ormai litri e litri a settimana] e aspirina.
Oggi colazione sotto casa al V-Bar, molto cool. [*], e molto riposo.

PS 5 settimane senza fumo

Friday, September 19, 2008

Tutto il mondo e' paese

From: Morawski, Andre
Sent: Friday, September 19, 2008 2:22 PM
To: Dr. JAMES F JOHNSON; Diamond, Marc; Lyon, Michael; Milani, Matteo; Robinson, Nancy; Settles, Howard; Thompson, Jackie; Yan, Annie; amorawski76@yahoo.comSubject:

A teacher in Elmira , New York , who is a McCain supporter,asked her 4th grade class, 'How many of you are McCain fans?'
Not really knowing what a McCain fan is, but wanting to beliked by the teacher, all the kids raised their hands, except for Little Johnny.
The teacher asked Little Johnny why he has decided to be different.
Little Johnny said, 'Because I'm not a McCain fan.'
The teacher asked, 'Why aren't you a McCain fan?'
Johnny said, 'Because I'm a Democrat.'
The teacher asked him why he's a Democrat.
Little Johnny answered, 'Well, my Mom's a Democratand my Dad's a Democrat, so I'm a Democrat.'
Annoyed by this answer, the teacher asked, 'If your mom was a moron and your dad was an idiot, what would that make you?'

With a big smile, Little Johnny replied, 'That would make me a McCain fan.'

Alla fine ci annidiamo dappertutto anche nel mondo corporate.
Ho appena salutato anche la ex-cuoca italiana dello studio, in carozzella, 80 passati, che passa a salutare di tanto in tanto.
Quella che i primi giorni che ero qui mi portava i biscotti di nascosto al desk e l'espresso dopo pranzo, che ero magro magro.
Per la verita' anche la nuova cuoca lo fa, anche lei italiana, ma legge il Post ed e' una gran fan di G.W., motivo per il quale la godo meno.

Monday, September 15, 2008

Delusioni

Aspettavo con ansia il progetto di Herzog & De Meuron a Tribeca dopo la delusione di Rem a Madison Park ... niente di che. Altra delusione.
Avanti il prossimo.
Qui, su Curbed, H&DM [*].
Rem invece qui [*].

Classe dirigente al Met

Stasera al Met si inaugurava in anteprima la mostra su Morandi.
Io e topa con un amica ci presentiamo puntuali.
Vediamo Giuliano Ferrara, Romano Prodi, Angelo Guglielmi e un po' di intellighenzia italiana in trasferta ma soprattutto delle gran cotonate.
Sto diventando anarchico.
Mi danno fastidio fisicamente quasi tutti quelli che rappresentano il potere.
Una risata li seppellira' ma sara' troppo tardi.
Ah, i Veltronis non c'erano, stavano probabilmente comprando la casetta alla figlia che deve studiare cinema nella Grande Mela.

Saturday, September 13, 2008

"petite" things

si naviga a vista tra uragani sul texas e dibattiti Obama-McCain con contorno di rossetti. piove ogni tanto. il lavoro si fa complesso quando alla fine della giornata non sai cosa hai fatto di preciso. si continua a non fumare (lunedi fan 4 settimane, mica bruscolini). si beve come scaricatori di porto in compenso, come tutti in questa citta' un po' folle. giovedi' sera gita a caccia di pesce con l'Ikea ferry per red hook a scrocco e con il bel tempo, meta: Petite Crevette. Io, dolce meta', A. e R. Arrivati all'Ikea ci dirigiamo decisi, mappa alla mano, verso il ristorante che poi e' a Carrol Garden ma volevamo fare la passeggiata a Red Hook che e' sempre figo. Pero' vista la distanza decidiamo per la short-cut che ci portara' ad attraversare case popolari [social housing] che sembrava di stare in un film di Spike Lee, con giardini con sedili di macchine appoggiate ai muri, bande di ragazzini discutibili, enormi sbarre alle finestre e indicibili odori [spazza ovunque]. Un supermercato, qualche officina, svincoli. Marciapiedi deserti e macchine a passo d'uomo con hip hop a tutto volume. Insomma, in sintesi, da cagrsi sotto. Si vedeva lontano un miglio che non eravamo di quelle parti anche dalla camminata che sembravamo muoverci su pezzi di vetro, guardinghi e silenziosi. COn la gocciolina sulla tempia. Poi pian piano la comparsa di paesaggi familiari a cominciare da una agenzia della Chase. Sospiro. Siamo vivi e vegeti e ci aspetta una bella cena a base di pesce. R. con le due bottiglie di vino al seguito (albarinho e chablis, non sbaglia un colpo) per poi scoprire che next door c'e' il Wine store. Eh si perche' il ristorante, Petite Crevette, e' di quelli che ti porti il vino e loro si fan pagare 5$ per il "diritto di tappo" (e te lo tengono in fresco). Posto molto bello, accogliente, ricavato dentro un ex-negozio di fiori. Menu semplici scritti a mano, quasi solo pesce. Una cameriera e un cuoco. Posto piccolo che invoglia alla chiacchiera. I pesci interi al forno con le erbe e basta. Easy. Ci e' voluta la terza bottiglia [Pouilly fume'] dal vicino wine store.
Abbiamo chiuso qui [*] con un negroni come si deve, poi noi due ce ne siam tornati in centro citta', mentre gli altri han continuato.
Ieri sera eravamo due zombie e ci siam rifugiati al Think coffe [*], grill cheese [piave vecchio, non c'e' solo cheddar] e coffe e tanta voglia di perdersi in quelle interessanti solitudini che ti circondano in quel posto.
Stasera, Moma party.

Wednesday, September 10, 2008

Beh

Lungi da me l'idea di farvi sentire alla periferia dell'Impero pero' sta scena con Veltroni e Luttazzi avrebbe tutto un altro sapore.
Nel mentre saltano fuori gli amanti del pittbull con il rossetto (un barboncino con gli stivali?) ed altri problemi tipici delle famiglie reazionarie che lottano per dio e famiglia.
E attenzione a giudicare la frase di Obama su maiali e rossetti che non e' come sembra dai quotidiani italiani ed europei in generale.
Anche se i repubblicani ci ricamano sopra.
Parentesi. In questi giorni New York sembra essere Lisbona ed io son 22 giorni senza tabacco. Vedo doppio, a volte.

Monday, September 1, 2008

The New New York

Il discorso sarebbe ovviamente lungo.
Pero' intanto quello sopra e' il titolo di un bell'articolo sul FT che trovate qui. [*]
Direi che una accellerazione al fenomeno e' data dall'ultimo progetto di Rem [Koolhaas] giusto a Sud del Madison Square Park.
Primo progetto in via di realizzazione di Rem a New York.
Qui la prima immagine in attesa di capirne di piu' [*].
Inciampo in Rem anche grazie a Francesco Bonami e Flash Art che ne ripropone una intervista [ottima] ad opera sua, appunto, del 1995 che sembra parlare dell'oggi. Il vantaggio di essere radicali: non devi ripetere le stesse cose dieci anni dopo.
Niente link, l'ho letto nell'edizione cartacea e cosi' dovrete fare voi, se ne avrete voglia.

Saturday, August 30, 2008

Obama mania


[Nella prima de il Manifesto c'e' del talento].

Consiglio a tutti di vedersi il discorso di Denver [per chi ha tempo anche qeulli dei Clintons e di Ted Kennedy non sono affatto male].
Qui sul sito del NYT c'e' il video con anche il testo che scorre a lato [*].
Il ragazzo ha un altro passo ed ha visione di gioco.
L'ha capito anche McCain scegliendo il suo vice, una donna.
Ma se giochi in difesa cosi', cercando di rosicchiare qualche elettrice di Hillary, questo ti sbrana.
Vediamo.
Forza Obama

[chissa' come ci ritorna ringalluzzito JFk Veltroni. Ecco sulla versione nostrana del partito democratico un paio di cose molto intelligenti l'ha detta -rumore di tuoni, fulmini e saette- Giuliano Ferrara, qui *]

Thursday, August 28, 2008

Two or three things

lette o successe in questi giorni.

Ho preso un caffe' con Luca Sofri che era qui nella mela (scoperto leggendo il suo blog).
Gli ho scritto, mi ha risposto, gli ho riscritto, mi ha risposto.
Ci siam visti il giorno dopo a Soho in pausa pranzo e abbiamo fatto due chiacchiere mentre suo figlio Ludovico si sbafava una tagliata prima e poi un piatto di pasta al pesto.
Devo dire che dal vivo e' proprio simpatico e veloce.
Mi rimane pero' la sensazione che tutta la sinistra radical chic italiana (perche' di questo si tratta, nel bene e nel male) sia bene o male una rete o un club.
Si conoscono tutti. Giornalisti, cantanti, gente di spettacolo, ...
Lui la sera prima era a cena qui nella mela con Lorenzo Cherubini (che sembra che abbia comprato casa qui nella mela, anche perche' si continua a vedere da queste parti e quasi sempre nel Village), con Antonio Monda (che non so se e' di sinistra o no ... so solo che ha una bella storia, una bella biografia quasi d'altri tempi), la figlia di Veltroni (che studia "cinema" qui a quanto pare ... ma va'?), etc...
Non lo so ma in tutto questo c'e' qualche nota stonata.
Una nota quasi da "salotto" ... non vi sembra?

Bell'articolo (al solito a firma di Nicolai Ouroussof) sul NYT sulla (buona) ristrutturazione dell'edificio di Paul Rudolph a Yale e relativa addizione (tremenda) entrambe per mano di Gwathmey Siegel & Associates. E' incredibile che uno dei membri dei Five Architects e autore di -molto- interessanti case private sia finito a fare edifici come quello ad Astor Place, o come quello su West Broadway (tra Grand e Canal), o come quest'ultimo a Yale. Che cazzo gli e' successo a questo qui? [
*]. Altre considerazioni [cit.]

Ho visto l'ultimo Woody. mmh. Divertente, leggero e un po' inconcludente. Solita tagliente ironia sull'alta borghesia niuorchese in trasferta ... che poi pero' ne esce sempre come la migliore possibile, in qualche modo (capierete, guardando). Insomma un po' senza nerbo, debole. Poi a mio avviso sarebbe ora di di fare un film senza Scarlett (e anche di cambiare il carattere dei titoli di testa e di coda, sempre lo stesso) ... e' bella -chi lo discute?- ma fa sempre la stessa parte, veramente la stessa. Attenzione, molto brava a mio avviso Penelope Cruz (sara' che recita in spagnolo). Come sempre ottimo l'occhio di Woody nel scegliere la dimora catalana per la coppia di artisti ... ma meno abile del solito nel cogliere i tratti essenziali di Barcellona (come invece a mio avviso aveva fatto con Londra girando Matchpoint). Meglio a Oviedo in fondo (ma era piu' facile).

Per la cronaca 11 (undici) giorni senza fumare e tanta bici con caschetto rosso da skateboard.

Friday, August 22, 2008

Questo e' un lavoro da ...

Leggo sul Sole 24 on line:

"Un manifesto contro l'architettura prêt-à-porter. Contro le icone mediatiche e le immagini che si consumano istantaneamente. Le belle architetture sono una sfida e un'occasione, sono quelle costruzioni che diventano un punto di riferimento per la comunità e che sono volano per la rigenerazione urbana. È questo il senso del primo yearbook mondiale dell'architettura pubblicato in Italia dalla casa editrice Skira e curato da Luca Molinari."

Cazzo. Che impresa. Finalmente. Ci voleva. Poi guardo le opere.
Rido. Rido piu' forte. Rido a crepapelle.
Toyo Ito ... SANAA ... Steven Holl ... MVRDV ... Zumthor ... OMA ... Herzog & De Meuron ... Diller & Scofidio ...
Metrogramma. Metrogrammaaaa???
...
Cherubino Gambardella. Cherubino Gambardellaaaa???

Con quelli li' sopra? Ma dai.
E poi mancano Sebastiano Brandolini e Casamonti no?
La generazione degli architetti quarantenni italiani ... tutti ad aiutarsi uno con l'altro. La generazione rampante che non ce la fa piu' ad aspettare. Che deve emergere, questione di vita o di morte. Una generazione di lotta e di governo. Che vuole apparire a tutti costi. Che se la suona e se la canta. E dove l'amicizia e' tutto.

Che poi ce ne sarebbe da dire anche sulla scelta delle altre opere delle star dell'architettura; voglio dire, per capirci. Contro le icone mediatiche? E scegli lo stadio di Pechino?
Boh.
Insomma sembrava un lavoro da superman, invece e' solita roba in salsa italiana.

Gia' che ci sono mi riguardo Fuffas [*].




Saturday, August 2, 2008

Summer in NYC

c'e chi se ne va e chi rimane in the city, con piu' spazio a disposizione. Dopo la puntata dedicata alla colazione "madeleine di Agazzano" in versione Soho eccoci alla cena da leccarsi i baffi. Metti 6 amici che si incontrano alla Blue Ribbon brasserie di Sullivan Street [dove tutto ebbe inizio] ... metti che prendo l'iniziativa sugli antipasti e sui vini [una dozzina di ostriche, una mezza dozzina di vongole, una mezza dozzina di cappesante con due bottiglie di chablis] ... metti che mi imbatto nel piatto dei piatti ... il midollo [osso buco svestito] servito con sale grosso tipo kosher a parte, pane tostato e marmellata di coda di bue [!!!].
Ribera del Duero 2004 ... crem brulee', espresso. calvados e gin tonic [Henricks'] al blue ribbon bar dopo la passeggiata. Brezza. Happy. Happy. Happy. Some dreams.

Sunday, July 27, 2008

In cod we trust


Ecco come direbbero le nostre nonne, non tutto il male viene per nuocere. Abbiamo dovuto passare quasi due giorni - alla fine - all'ospedale, come molti sanno. Ai bordi dell'esperienza ho scoperto alcune cose: murakami letto in inglese d'un fiato e con estremo piacere (Norwegian wood), il miglior fish&chips della citta' (un pezzo di inghilterra trapiantato nel west village, che vale la pena solo per la magliette "in cod we trust" o "cod save the queen", qui il sito [*]), il FT weekend e' ormai per me il sostituto naturale dell'edizione domenicale del Sole 24 ore [questa volta grandi viaggi mentali attorno a Villa Adriana a Tivoli].
Cosi' per dire.

Wednesday, July 23, 2008

Gli involtini del babbo

Ieri sera. Eran due giorni che collezionavo inconsciamente gli ingredienti. Prima le fettine di vitello di qui. Poi un mazzo di salvia di la'. Poi il gruyere, cave aged. E infine la pancetta.
Invece dell'emmenthal che usa il babbo, il gruyere.
Per il resto tutto uguale.
Battere il vitello, metterci sopra la pancetta (una fetta), una foglia di salvia (si adesso mi piace con la foglia di salvia, prima no) e le striscioline di formaggio e chiudere con mezzo stuzzicadente (beh a me ce ne sono voluti un paio di media). Scaldare l'olio in padella per bene e mettere gli involtini, da togliere solo quando sono bene abbrustoliti. Io li ho serviti con spicchi di radicchio passati in padella.
Uno spettacolo e tanti ricordi.

Sunday, July 20, 2008

Summer weekend tricks

Se avete la dolce meta' infortunata e dovete quindi passare il weekend nei paraggi di Manhattan ci sono modi e modi di affrontarlo. Io esco al mattino e vado a comprare la focaccia fresca alla Sullivan Bakery [e nel mentre un caffe freddo da portarsi dietro nelle tappe successive], mi fermo a comprare la Repubblica al ritorno e poi tappa finale da Pino's Prime meat per prendere half pound di prociutto parigino affumicato. Colazione straordinaria che risveglia sensazioni da Madeleine proustina, richiamandomi alla mente le deliziose colazioni estive in quel di Agazzano.
Il drink della sera allo storico Ear, quasi sul fiume, che si puo' stare fuori con la birra o con il gin&tonic e senza fighetti tra i coglioni. Trancio di pizza finale a notte tarda, con l'aria finalemnte quasi fresca, all'atrettanto sotrico Ben's, all'angolo di thompson e spring, da consumarsi rigorosamente sui tavolini attorno al Vesuvio Playground guardandosi attorno. Si questa Niuok d'estate ha talvolta un sapore autentico che ne vale la pena.

Fire Island long weekend


Lungo [in molti sensi] weekend su Fire Island. Amo, amiamo questa lingua di sabbia davanti a Long Island. Niente macchine [ecco che si spiegano quei carrelli all'arrivo], case in legno e vetro, vialetti da percorrere in bici, case sempre aperte, cerbiatti in giro. E poi la forma stessa dell'isola: lunghissima e strettissima [circa 300-400 mt in media] ... si vede quasi sempre da una parte la biaia di Long Island e l'oceano aperto nello stesso tempo. Dune di sabbia. E si respira un po' quell'aria pragmantica e rilassata tipicamente americana, quasi un sentore di frontiera e di pionieri. Ti salutano tutti con cordialita' e allo stesso tempo si fan tutti i cazzi loro. Ecco poi ogni paesino di Fire Island fa storia a se'. Come molti sanno c'e' la celebre parte gay [dove se andavano artisti, intellettuali e stilisti negli anni anni 70 e 80 mentre i borghesi niuorchesi cominciavano la colonizzazione di massa degli Hamptons], quella lesbica, quella per famiglie, quella scazzata. Insomma ognuno si puo scegiere la sua.
Noi ci siamo andati con una coppia tedesca-colombiana, una ragazza vietnamita-americana, un giapponese e una graca-americana.
Ognuno a portato cibo e vino e alcolici in quantita' e ci si e' dato dentro parecchio con la griglia e le padelle.
E poi a smaltire in spiaggia con nuotate border-line tra cavalloni incredibili.
Peccato solo che la mia dolce meta' si sia rotta un braccio cadendo in bici. L'avremmo saputo solo al lunedi' riotrnando alla dura realta'. Venerdi' prossimo operazione, di due ore e notte in ospedale. Auguri bella pischella, faremo anche questa.

Monday, July 7, 2008

Cool guys/02 [?]

Il 4th of July si e' speso al mare, a Montauk [tra vongole crude e lobster che pero' mica ne vale tanto la pena]. Il giorno dopo invece la Warm-up party del P.S.1. L'installazione di quest'anno e' opera di Works Architecture company, fondata da Dan Wood e dalla moglie Amale Andraos. Lui e' un'ex partner OMA che ha mollato il buon Rem per altri lidi [sembra che una spinta sia stata data anche dalla facoltosa moglie ...], come piu' tardi avrebbe fatto Joshua Prince-Ramus fondando REX [con scarsa fortuna a giudicare dalle ultime news]. A seguito di cio' il buon Rem ha deciso di non far reggere piu' le sorti dell'ufficio OMA-NYC da partner americani.
Chissa' perche'.
Comunque l'installazione non e' male. Una specie di giardino inclinato costruito su dei tubi di carta tagliati e riempiti di terra. L'idea e' di costruire un paesaggio agricolo, mutevole e surreale all'interno del costruito [c'e' anche un pollaio per la cronaca]. Una specie di tappeto volante adagiato sui muri in cemento del P.S.1, chimato P.F.1 ... Public Farm 1 [appunto].
Il link dello studio, bel sito [soprattutto i loghi dei progetti], qui [*].

Come per OMA, ancor piu' per gli allievi, mi rimane sempre il dubbio: is it gimmick?

E questo spiega il punto di domanda nel titolo.

Saturday, July 5, 2008

Cool guys/01


David Adjaye. Da Londra. Ha disegnato il Museo d'Arte contemporanea di Denver e lo studio di due fotografi-artisti [James Casebere and Lorna Simpson] a Fort Green, Brooklyn [New York] oltre ad altre cose in giro per il mondo [ed in particolare case intriganti a Londra].
Qui l'articolo del NYT sullo studio dei due fotografi [*].
Qui l'articolo-intervista del NYM [*].
Qui il nuovo sito del suo studio, in costruzione [*].

Foto: Nikolas Koenig for The New York Times

Monday, June 30, 2008

Governor Island Art Picnic [un successo]






Eliasson e Byrne. In mezzo chiacchiere, panini e blanc de blancs [grazie a R. che l'ha occultato in una bottiglia di san pellegrino visto che l'alcol e' vietato sull'isola]. Sole e poi tempesta.
Non ci siamo fatti mancare niente.

Florent Farewell

ora e' proprio chiuso. Io non ci sono andato a vedere/celebrare la fine. mi sembrava un po' macabro anche se sembra che sia stato in realta' molto divertente.
la foto sopra e' tratta da Eater.com, qui il link dell'articolo [*].
Ne ha parlato ovviamente anche il NYTimes con un bell'articolo dopo quello nel quale si annunciava la chiusura [*].

Un altro posto che chiude e' un piccolo cinese take away, per lo stesso motivo [affitto che passa da 4.000$ a 15.000$ al mese ...], su Bleecker. Ancora su Eater.com [*].

Va beh qui sembra ormai un necrologio continuo, ma e' per darvi l'idea in che cosa vogliono trasformare una delle citta' piu' interessanti del mondo che deve [doveva] la sua fama alle differenze e contraddizioni che la animano e che l'hanno sempre animata. La citta' che non dorme mai di questi giorni vuol dire semplicemnte che lo Starbucks rimane aperto 24h ...

Resistere, resistere, resistere: il picnic di Sabato su Governor Island per vedere da vicino le cascate di Eliasson e per tornare ad ascoltare l'installazione di David Byrne. A breve il reportage.

Tuesday, June 24, 2008

Cool guys (sara' una serie)

Alain de Botton parla di architettura senza essere un architetto.
Trovo sempre piu' persone non architetti che dicono cose intelligenti e non scontate sull'architettura e la citta'.
Qui il video-intervista per Monocle [*]

Friday, June 20, 2008

Friday night tips


Qui a NYC e' difficile definire il Venerdi' sera, se mai ce ne fosse il bisogno, si intende. Soprattutto d'estate. Perche' di solito il "Venerdi' sera" e' il giovedi'. Pero' d'estate in pochi lavorano il Venerdi' [ed io sono tra questi]. E quasi tutti se na vanno dalla citta' al Giovedi' sera per andarsene agli Hamptons, a Fire Island oppure Upstate.
Ricapitolando d'estate il Venerdi' sera andrebbe spostato al Mercoledi' [Wednesday], che pero' pare un po' troppo a tutti.
Insomma al Venerdi' se non sei via sei un po' in una terra di mezzo, quasi una specie di Domenica sera in citta' normali, oppure Sabato. Mi son perso.
Beh insomma si ha voglia di fare qulcosa, non crazy ma cool.
Noi ce la siam cavati con una bottiglia di Sancerre quasi ottima, 4 gamberoni fuori misura tenuti dritti dagli stecchini, 2 soft shell crab e 12 vongole giganti, passati in padella con peperoncino fresco, aglio, stecca di cannela e prezzemolo. Poco olio extravergine un po' speciale, vino bianco e sake buono a sfumare.
Unica sfiga: la super padella in stainless steel appena comprata non sta in forno quindi si opta per il return [non l'ho potuta usare e quindi mi sono arrabattato con la solita robaccia antiaderente].
L'avevo comprata per cucinare stasera ma soprattutto per cimentarmi nelle linguine allo scoglio [ah che nostalgia], da finire al forno, in padella.
Proprio ieri ho finito un Montalban d'annata che mi era rimasto indietro dalla notte dei tempi. Assassinio al Comitato Centrale. Che mi ha risvegliato voglia di partito, voglia di mandare un po' affanculo il PD con i Rutelli e le Binetti.
Ma poi, siccome i grandi ideali ci sono preclusi [come diceva il maestro Aldo per altre cose], mi e' rimasta la voglia di cibo e di vino. Un po' complesso, cerebrale e di gola allo stesso tempo, come quello di Pepe.
Non osando la trippa si e' andati sul pesce.
Il compromesso si insinua anche nel cibo.
Ma va bene cosi'. Domani tennis lungo il fiume. E poi a cambiare la pentola.
Aspettando gli azzurri, che a questo punto, soprattutto se penso al governo [ladro] ed in particolare al Ministro della Giustizia, non c'azzeccano proprio un cazzo col mio mood.
Metto su "Viva la Vida" dei Coldplay che secondo me, umilmente e grazie a Brian Eno -va detto- sta ai Coldplay soliti come "Guero" sta al Beck solito.

E vaffanculo. Se avessi un camino brucerei volentieri qualche libro.
Non servono a un cazzo, Pepe aveva ragione.
Paglia.
Rutto.

Monday, June 16, 2008

Yuppie scum


neighborhood rabblerousers gathered to tell the world that the word "yuppie" is still an effective insult. The Die Hard Yuppie Scum protest march against "real estate developers, landlords, yuppie scum, and [probably just for good measure] Republicans"
[*]

Thursday, June 12, 2008

L'acquario [...]

inizio con una parentesi. L'immagine di Manara puo' anche essere vista in animazione qui [*] ... ah quando si era adolescenti e si compravano i fumetti di Pazienza per darsi un tono e quelli di Manara per ... [lasciamo perdere].

comunque per dire che a NYC ci sono due Four Seasons. Uno e' l'hotel con annesso ristorante [e che ristorante] e bar. Progettato da I.M. Pei [...]. Tuti sanno della mia passione per l'altro, il Ristorante disegnato da Philip Johnson all'interno del Seagram di Mies.
Ma oggi parliamo del primo.
Cioe' se uno vuol passare due ore in un acquario umano davvero notevole deve andare al bar dell'hotel dalle 11 all'una circa, di notte ovviamente.
Vi troverete davanti uno spettacolo d'altri tempi.
Zoccole d'alto e medio bordo ovunque con approcci da film.
Gli uomini non capiscono piu' niente, i camerieri e le cameriere fanno finta di nulla [commissione] e le professioniste fanno il loro lavoro adescando possibili clienti in balia del Martini.
Sembra di stare tra le pagine di un libro di Simenon.
Si respira il vizio.
E tutti inalano grandi boccate, tra sorrisi compiaciuti.

Monday, June 9, 2008

obsession [del weekend]



opere recenti [recent works] by julian.
che, by the way, ha iniziato la sua carriera a NYC mandando al Whitney le sue opere d'arte tra due fatte di pane come un sandwich [ed e' sato preso per questo].
e ha poi fatto il cuoco in uno di quei club che non ci sono piu', uno dei preferiti di Andy e della sua banda, ovviamente.
Tutto torna.
[continua]

Saturday, June 7, 2008

Julian Schnabel [architetto]

non e' cosa nuova di questi giorni, Palazzo Chupi, nel senso che se ne parla ormai da un anno tra gossip, proteste e critiche. Dal WSJ [concentrato sul prezzo di vendita al piede quadrato ... 7.000$, cioe' 70.000$/mq] al New York Magazine [Bono compra o non compra?] passando ovviamente per Curbed.
pero' oggi correndo [si, correndo] sul fiume ci siam fermati a guardarlo per bene. e devo dire che mi piace. non so spiegarlo ma questo palazzo retro', un po' pasticciato e un po' strampalato, concepito da quel geniaccio di Schnabel, ha qualcosa di molto interessante. una boccata d'aria fresca rispetto a luxury condo tutti vetro e con un po' di ombretto qua e la' [cosa famo di storto?], se d'autore. non e' un caso che sia di un artista e non di un architetto.
gli interni sono in quello stile gia' collaudato da Schnabel al gramercy hotel e sono anch'essi contradditori, talvolta naif, eleganti e mai banali.
La chicca per gli interni e' forse la piscina nell'interrato [anche se ci sarebbe da spendere due parole sul size dell'ascensore].
Altre immagini qui [*] mentre qui un po' di foto del gramercy hotel [*].
Conclusione?
Nessuna, ve la butto li' e ci penso su ancora un po'.