Thursday, August 28, 2008

Two or three things

lette o successe in questi giorni.

Ho preso un caffe' con Luca Sofri che era qui nella mela (scoperto leggendo il suo blog).
Gli ho scritto, mi ha risposto, gli ho riscritto, mi ha risposto.
Ci siam visti il giorno dopo a Soho in pausa pranzo e abbiamo fatto due chiacchiere mentre suo figlio Ludovico si sbafava una tagliata prima e poi un piatto di pasta al pesto.
Devo dire che dal vivo e' proprio simpatico e veloce.
Mi rimane pero' la sensazione che tutta la sinistra radical chic italiana (perche' di questo si tratta, nel bene e nel male) sia bene o male una rete o un club.
Si conoscono tutti. Giornalisti, cantanti, gente di spettacolo, ...
Lui la sera prima era a cena qui nella mela con Lorenzo Cherubini (che sembra che abbia comprato casa qui nella mela, anche perche' si continua a vedere da queste parti e quasi sempre nel Village), con Antonio Monda (che non so se e' di sinistra o no ... so solo che ha una bella storia, una bella biografia quasi d'altri tempi), la figlia di Veltroni (che studia "cinema" qui a quanto pare ... ma va'?), etc...
Non lo so ma in tutto questo c'e' qualche nota stonata.
Una nota quasi da "salotto" ... non vi sembra?

Bell'articolo (al solito a firma di Nicolai Ouroussof) sul NYT sulla (buona) ristrutturazione dell'edificio di Paul Rudolph a Yale e relativa addizione (tremenda) entrambe per mano di Gwathmey Siegel & Associates. E' incredibile che uno dei membri dei Five Architects e autore di -molto- interessanti case private sia finito a fare edifici come quello ad Astor Place, o come quello su West Broadway (tra Grand e Canal), o come quest'ultimo a Yale. Che cazzo gli e' successo a questo qui? [
*]. Altre considerazioni [cit.]

Ho visto l'ultimo Woody. mmh. Divertente, leggero e un po' inconcludente. Solita tagliente ironia sull'alta borghesia niuorchese in trasferta ... che poi pero' ne esce sempre come la migliore possibile, in qualche modo (capierete, guardando). Insomma un po' senza nerbo, debole. Poi a mio avviso sarebbe ora di di fare un film senza Scarlett (e anche di cambiare il carattere dei titoli di testa e di coda, sempre lo stesso) ... e' bella -chi lo discute?- ma fa sempre la stessa parte, veramente la stessa. Attenzione, molto brava a mio avviso Penelope Cruz (sara' che recita in spagnolo). Come sempre ottimo l'occhio di Woody nel scegliere la dimora catalana per la coppia di artisti ... ma meno abile del solito nel cogliere i tratti essenziali di Barcellona (come invece a mio avviso aveva fatto con Londra girando Matchpoint). Meglio a Oviedo in fondo (ma era piu' facile).

Per la cronaca 11 (undici) giorni senza fumare e tanta bici con caschetto rosso da skateboard.

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