Sunday, December 30, 2007

Tuesday, December 25, 2007

Assenze/2

Di corsa.

La mia assenza e' solo una forma diversa di presenza.

Tuesday, December 11, 2007

NYC by Anthony Bourdain


ci voleva uno chef che e' anche scrittore, viaggiatore, flaneur, ex-eroinomane e quant'altro.
ci voleva lui, ieri sera durante una replica del suo "No reservation" per dire chiaramente quello che sento da mesi.
L'aveva gia' accennato durante la puntata dedicata a Las Vegas durante la quale aveva sottolineato le troppe analogie tra la Grande Mela e la surreale citta' nel deserto americano.
la NYC post-Giuliani e' insomma una citta' che in nome della sicurezza ha sacrificato l'energia, la vitalita', le contraddizioni.
Una citta' che in nome dell'omologazione ha sacrificato identita' e differenze.
Una citta' che ha barattato la serendipity con Mickey Mouse.

Ora che nessuno ha paura, possiamo tutti andare a mangiare al Bubba Shrimp e fare shopping per poi tornare nei nostri Luxury Condo a guardare la citta' da dietro ai vetri.

Per viverla ci vuole altro. Ma come dice Anthony, noi resistiamo e aspettiamo il ritorno della paura, del casino. Aspettiamo che tutti i mutanti se ne vadano, firmati da capo a piedi, bevendo low fat milk e starbucks coffee, portandosi dietro le shopping bags e le cyclette, i cocktail alla frutta e i sushi di plastica.

Per chi rimarra' ci sara' da divertirsi, promesso.

Tuesday, December 4, 2007

Update

La Principessa arriva e la Reggia e' pronta.

Sunday, December 2, 2007

Sunday morning


"Fiocca", viva la gnocca.

[Pausa]

Nella foto: la mia street, stamattina.

Saturday, December 1, 2007

Annoiarsi con stile


E' giocare ad Asteroids sul sito dei Subsonica [*]

Saturday night after Friday night

Dopo le fatiche e gli eccessi di ieri notte [cucinato per 8 bocche, carbonara e petti d'anatra al miele e aceto di lamponi], dopo una tappa obbligata in studio, dopo che la famosa morsa del freddo si e' fatta sentire [cold and crispy air ... so cool], dopo aver acquistato un paio di guanti nuovi, dopo la laundry, dopo i bidoni tirati ... si sta in casa, finalmente.
E si ordina da Republic [*] - sito da vedere - una marmitta di spicy beef noodle in brodo.
Con il Richler gentilmente prestato da A., si sta a letto.
E si dice arrivederci al mondo, fottendosene.
E' cosi' bello essere snob.
Dovreste provare.

Wednesday, November 28, 2007

Soddisfazione metropolitana

uscire dallo studio tardi, raccontandosi che si sta facendo comunque qualcosa di molto interessante, guardarsi intorno tra i grattacieli per cercare il brivido e trovare invece un ruttino per il tacos ingurgitato in fretta e furia.
ma la soddisfazione metropolitana arriva alla pharmacy nel ricordarsi di comprare la carta igienica.
un movimento interiore di pura felicita' che porta ad uno stato di euforia totalmente immotivato che ti fa spendere 28.90$ in bagnoschiuma, disinfettante orale e altre amenita'.
striscia, striscia la carta che ti passa.

Monday, November 26, 2007

Sunday, November 25, 2007

Cose che vanno [a] male: la Triennale

Scoprire nella stessa settimana che:

- alla Triennale di Milano c'e' una mostra su Striscia la Notizia [con tanto di gabibbi in giro per Milano a pubblicizzare l'evento]
- Lapo Elkan e' stato nominato da Davide Rampello ambasciatore nel mondo della Triennale di Milano [su Rep di oggi]

... e' davvero troppo. ci si potrebbe sbizzarrire a cercare i denominatori comuni tra Ricci, Rampello e Lapo. non e' un esercizio difficile e ve lo faccio fare da soli. Enjoy.


PS: per chi era alla cena dei "bolliti": mi pento solo di essere stato un pelo troppo diplomatico ;)


Saturday, November 3, 2007

Coccole


Dopo le caccole .. le coccole.
Una settimana di lavoro intensa con soddisfazioni, devo dire.
Un paio di serate divertenti.
L'autunno che finalmente avvolge la mela.
La citta' che sembra piu' bella che mai e che sembra fatta per vagolarci dentro.
E quindi dopo una tappa in studio, sabato speso ad girovagare come se fosse la prima volta andando al negozio Kidrobot dove alla fine, dopo due mesi di corteggiamenti, ho comprato questo inutile e bellissimo designer toy. Smorking Labbit, si chiama.
Il mondo dei toys meriterebbe una lunga digressione ma non ne ho voglia. Ne varrebbe la pena. Ma appunto non ne ho voglia.
E poi ho comprato pure un Oyster Knife quasi professional invogliato da un post di Nicola [il magnifico chef del wedding] e dal fatto che la stagione e' quella giusta per rimpinzarsi con gioia dell'amato mollusco.
Una carbonara per cena tra musica e letteratura con L. e F., incontrati per caso per le strade del Village (dopo Y. Noha' e Big -chi non si e' sorbito almeno 10 puntate di Sex in the city?).
Insomma stasera si chiude presto.
Sono in prepartita.
Anche da qui Juve-Inter ha ancora il suo fascino.

Nella foto: il nuovo co-inquilino

PS Domani c'e' la maratona da queste parti. Quella importante e famosa con 40.000 persone che corrono per 42Km. C'e' un amico. Forza Bone! Ce la farai

Monday, October 29, 2007

One month ago

Il tempo vola.
Vorrei giusto tornare indietro per fare due chiacchiere in piu' con gli amici e con le amiche.
Comunque sono ancora contento, molto contento di come e' venuto.
Confido lo siate anche voi.
Per avere il tempo di

Friday, October 26, 2007

Friday Night


Piove a dirotto. Fa finalmente freddo. Ho lavorato fino a tardi. E' stata una settimana pesante. La Chinoise di Godard l'hanno tolta proprio stasera dal cartellone del FilmForum sottocasa.
Insomma posso farmi una cup di noodle liofilizzati-diet coke-dvd senza dovermi giustificare?

Wednesday, October 24, 2007

in_rainbows /////

sapevamo che l'iniziativa dei Radiohead era lodevole. Adesso sappiamo che lo e' anche l'album. e quasi tutto quello che gli sta intorno. il sito, la modalita' di download, la grafica. Io gli ho mollato 7$ per stima. e anche per gli artworks che lo accompagnano [vedi sopra], che trovate anche qui [*], a cura di Stanley Donwood and Dr. Tchock.

Monday, October 22, 2007

Arrivi e partenze


Il fatto che Niuok sia in fondo un porto di mare, un bel porto di mare mi sta abituando ad arrivi e partenze di parenti, amici e conoscenti.
Questa volta e’ stato il turno di M. [C.?] e A., una settimana nella Big Apple (tra l’altro, ci sara’ una ragione toponomastica dietro il successo spropositato dei prodotti Apple da queste parti?).
Rodato dalle precedenti esperienze ho affinato il tour personale della metropoli al di fuori delle –tante- tappe obbligate. Ho imparato a non provare a far assaggiare tutto. L’arte della scelta in base all’umore del momento, alle aspettative isomma. Lentezza ed efficienza. Perdendo anche tempo quando necessario. Cambiando idea. Tornando sui propri passi, all’altezza delle proprie contraddizioni.
Durante la settimana, visto che ci tocca lavorare, ci si concentra piu’ che altro su ristoranti e locali dando un’occhiata ai quartieri, magari fuori dalle rotte stabilite. Stavolta e’ toccato ad Edwards a Tribeca, poi Lower East con Schiller’s e Kats (pastrami), le Gallerie di Chelsea e il Florent al Meatpacking per chiudere poi a Pegu, Midtown con Martini al Four Seasons e poi al Peninsula arrivando sulle ginocchia al BBQ di Korea Town.
Poi arriva il weekend e c’e’ tempo per il Dim Sum a Chinatown e il gironozolare, stavolta comprendendo anche un giro sullo Staten Island Ferry per arrivare alla immancabile cena nella casetta con petto d’anatra al miele, aceto di cassis e patate dolci arrosto, costolette di agnello marinate e parsnip arrosto (bevendo Pinot Noir di Borgogna e Priorat. E troppo Calvados), formaggi di capra, conclusasi alle due per finire (finirci) al Tribe nell’East Village. Domenica di hangover e risate demziali (con magliette coordinate I love New York) passata al P.S.1 con musica (trio dal vivo davvero bravi) e cazzeggio. Chiusura al Village con la T-Bone Steak e il Chocolate Soufflé al Knickerbocker.

Ci e’ voluto tempo ma ormai un mutamento e’ avvenuto. La distanza ha creato qualche problema all’inizio. La mancanza dei rappporti settimana per settimana (a quelli giorno per giorno si era gia’ rinunciato da tempo) con amici e parenti ha pesato molto all’inizio. Ma adesso no, non piu’. Mi sono accorto che e’ questione di qualita’. L’ultima riprova e’ stato il matrimonio lampo in Italia. Ma anche le tre ultime visite qui son state perfette. Ci si coccola, ci si dice cose importanti con ironia, non ci si prende sul serio, ci si gode il tempo a disposizione, si condividono delle cose e si spiegano delle scelte. Il tempo passato assieme diventa tutta polpa come gli spazi pubblici per le citta’ di Lucca o Venezia e si continua a crescere per davvero. Sono cammini paralleli e condivisi con radi punti di contatto dal vivo ma tutti importanti e vitali. E non si ha tempo di parlare di cose noiose come la carriera e i soldi.
Quei discorsi lasciamoli a chi non ha altro di cui parlare e nulla da condividere al tavolo della vita.


Noi, nel mentre, continuiamo cosi’. Ci sara’ da divertirsi.

Friday, October 12, 2007

Kakkole

In attesa di riuscire a postare un'animazione dell'evento con i dovuti ringraziamenti a tutti gli intervenuti e non, mi scaccolo piu' o meno pubblicamente.
Niente che riguardi l'evento.
Totally off-topic.
Le citta'. La citta'.
Tutte le volte che ritorno in una citta' europea, sia essa Lisbona, Barcellona o Madrid mi ritrovo a fare confronti con New York.
E posso dire che a New York manca una cosa che pulsa nelle altre citta'.
Manca la zona d'ombra, il modello alternativo, la cultura di opposizione.
Manca totalemente, almeno nella New York dove ci tocca bazzicare che e' sostanzialmente Manhattan e le zone fighette di Brooklyn.
Siamo tutti intruppati nel modello dominante fatto di i-pod, i-phone, drinks, finte nevrosi, schermi piatti e sogni di one or two dedroom apartment (dopo aver capito che il loft e' inarrivabile). E poi il dio verde, i dollars, i bucks.
Tutti li', chi piu', chi meno.
Tutti presi dal wireless e dalle email, dai txt message e dagli show tv, dal cable e dal ristorante cool. Il club. Lo shopping. La credit history. La credit card. Le vacanze piu' o meno esotiche, da raccontare condividendo foto tutte uguali con le nostre macchinette digitali.
Un grosso club, dove si perde tempo a contare i peli del culo altrui (petali di rosa).
Passeggiando per le altre citta' scopri che ci sono meno i-pod, meno gente al cellulare. C'e' gente ai caffe' che si gode la vista o la birra senza fare niente.
Gente che legge, che commenta, che ride e che perde tempo.
Serenamente.
Gente che non lavora. Gente che si droga in allegria e che si ubriaca con malinconia.
Con sguardi vivi cosi' diversi da quelli vitrei che abbiamo qui, persi tra gin&tonic e coca.
Gente che fuma con calma, parlando. Non fuori dai locali con ansia.
C'e' gente che sopravvive dignitosamente al di fuori delle 40 ore settimanali di lavoro.
C'e' gente che non parla di aumenti e di bonus.
Parla di vita. Di storie. Di amore. Di poesia. Di libri. Di arte.
C'e' perfino chi scrive, chi disegna nei caffe'.
Il caffe' e' caffe' ed e' uno solo. Pensate alle file di pazzi che chiedono hazelnut coffe with no fat milk, creame and caramel.
La gente non si vergogna di essere stanca o triste.
Non si vergogna di pensare al futuro e ad un futuro migliore.
Non si vergogna di pensare agli altri, a chi sta peggio.
Non pensa al proprio orticello come l'ombelico del mondo.
Non pensa a questo sistema come l'unico possibile.
Non pensa al dio mercato, alla competitivita' e al metterlo nel culo agli altri.
Insomma non tutti sono cosi' integrati a questo sistema che fa acqua da tutte le parti.
C'e spesso una ingenuita'e una spontaneita' commovente.
Il cibo e' cibo e il vino e' vino.

Non e' mercato. Trattasi di sapori, di cultura.
I vecchi appaiono saggi da quelle parti e non un intalcio come qui.
La diversita' e' reale, nel modo di pensare non e' quella del finto meltin pot di Manhattan.
Il multiculturalismo non e' stasera giapponese e domani messicano, al ristorante.
Come crediamo noi.

Insomma non so se si e' capito ma mi sto rompendo i coglioni di questa recita.
Il palcoscenico vero e' altrove. L'attrice protagonista ce l'ho gia'.
Qui si respira sempre piu' il clima dei film natalizi dei Vanzina.
Non so ... Harlem? Red Hook?

Dove cazzo e' finita la citta'? la controcultura? l'innovazione? le idee?
Una volta c'era il pensiero, diceva il signor G ... il quale riderebbe di noi.
Molto.

Tuesday, October 9, 2007

Just married


ventinovesettembre duemilaesette [segue]

Wednesday, September 26, 2007

Missili e gossip

Da basi diverse sono un po' di sere che dal Village partono missili.
In tutte le direzioni.
Si vedono passeggiare Fabio Volo e Jean Nouvel.
Io me ne vado domani.
Ho una cosa importante da fare.
Vado sulla luna a bere acqua purissima.
Da gustare in silenzio.
Quasi religioso. Quasi.

Sunday, September 23, 2007

By the way

per chiudere una discussione iniziata a cena.
O meglio per fermarne - in modo provvisorio - le conclusioni.
Il problema di small world, o meglio della gente che lo frequenta, sta nei termini della cosa stessa.
Quella, questa gente pensa davvero che il mondo sia piccolo.
E che ruoti attorno a loro.

Reazioni

Alle notizie in qualche modo importanti ognuno reagisce secondo le sue possibilita'. Di quasi tutti mi e' piaciuta la sincerita', la spontaneita' e un certo spirito di condivisione.
Anche indipendentemente dalla vicinanza.
Certe cose creano una sorte di spartiacque.
O uno ci arriva o uno non ci arriva.

Saturday, September 15, 2007

Gossip

Oggi tra Prince e Sullivan ho incrociato Patti Smith, occhi socchiusi.

- Brava Patti!
- Thank you

Sorriso.
Sorriso.

Friday, September 14, 2007

Sunday, August 19, 2007

Pausa estiva

Anche se da queste parti non si molla un secondo e' un periodo di "pausa". Uno iato tra cosa e cosa.
Ci son state visite belle e intense con tante discussioni e condivisioni; penso a Grosrat. E penso ai miei e ai bellissimi giorni passati assieme. E' difficile da spiegare e non lo spieghero' certo qui l'evolversi del rapporto tra genitori e figlio ma e' qualcosa di profondo e emozionante. Un evolversi di mondi confinanti.
E ci saranno poi Xyzal e Panpot.
E poi ci sono altre scelte che muovono le acque profonde e che mi piace tenere per me. Non sono da condividere, se non dopo, forse. E ce ne sono altre ancora, piu' legate ad una logistica del vivere che mi occupano i pensieri.
Sono da sempre un ragazzo "mucca" (per dirla con il titolo del buon libro di michele serra) che le cose le deve ruminare. Spesso facendo altro. Ma una parte di me ci lavora instancabilmente. Come facevo una volta, quando studiavo.
Grazie ad una raggiunta distrazione si elaborano le sintesi che muovono un po' avanti il nostro sentire.
Vedremo.
Mi piacerebbe sottrarre il mio, il nostro futuro dalla dimensione utilitaristica alla quale e' comunemente rilegato da vite del finto sentire e dall'orizzonte col fiato corto, oltre che pesante.

Nel mentre sono andato a correre sotto la pioggia, lungo il fiume. Ho cucinato un filetto di maiale precedentemente marinato accompagnandolo con una salsa di Snow Peas e Blue Cheese. E una bottiglia di Pinot Noir de Bourgogne.
E prima sono andato in bici in quel labrinto di umanita' assortita che e' Brooklyn, cosi diverso da quell'isola di basse convenienze che sta diventando Manhattan. In parte con L. e N. finendo da R. bevendo un rose' sospeso tra Francia e Spagna e discutendo di vini, libri e musica. E prima ancora Richard Serra al Moma con S. con cena giapponese ... e prima ancora. E prima ancora.
Insomma faccio cose, vedo persone. E rumino tanto.
Quando digeriro', se mai accadra', mi si sentira'?

Sento che digeriro'.
Non voglio rimanere con quello sguardo bovino a sognare gli arredi di Crate&Barrel e la nuova casetta dove allocare il niente che nasconde solo una mancata, personale, digestione di temi importanti. Come gia' dissi, a voi una noiosa e sicura serenita'. A me una rischiosa e interessante felicita'.

Wednesday, August 8, 2007

Il miglior amico dell'uomo

E' l'AC, ovvero l'Air Conditioning Unit, l'aria condizionata insomma.
Pazienza se viviamo tutti con quel ronzio nelle orecchie.
Impossibile stare senza.
Period.

Monday, August 6, 2007

News and Gossip

Il New York Times oggi ha cambiato formato.
Lo leggerete nella subway senza uccidere a gomitate i vicini.
Si', e' ovviamente piu' piccolo.
Ieri in La Guardia Place [a due blocchi da casa] ho incontrato Lorenzo Cherubini, detto Jovanotti.
Give me five!

Sunday, August 5, 2007

Parentesi Grosrat

Son stati giorni intensi, vivi. Quello che mi viene ora e' un riassunto a strappi, giusto per fermare alcuni momenti. Poi magari ci si tornera' su, ma anche no.
Vodka [absolut vanilla, trattasi del cocktail dell'estate] e lamponi per rompere il ghiaccio e poi giapponese sottocasa [non per questo meno interessante, come ormai molti sanno].
Sera a casa Pearl con tanto vino e ottimi spiedini-kebab [damn peperoni, digestione tormentata alle cinque del mattino con incubi indicibili] e a chiudere party Loreal Connection nell'East Village [questo caro G. era cool ma il tuo "amico" non lo promuovo nemmeno sotto tortura. Uno che fa della recita. Period. Per essere eleganti e raffinati, come va di moda. Due-tre anni fa avrei detto cose orrende, oltre ad incendiargli il giaciglio con lui dentro].
Domenica di pioggia e di chiacchiere.
Tante, forse troppe, navigazioni attorno al lavoro e alle cose che gli ruotano attorno.
Brunch al Blue Ribbon di Bedford sotto il diluvio.
Pomeriggio ad aspettare una cena che inaspettatamente si consuma a casa, la mia, la nostra. 4 tartare di pesce con anche, finally, L.. Red Snapper, Salmone, Tonno e Pescespada con vari condimenti che includevano pesche, mango, lamponi, olive nere, peperoncini e wasabi [plus olio di oliva, lime, pepe e sale].
Massimi sistemi e vino. Un po' di logistica.
Cazzo siamo solo a domenica.
Cena a Casa Manu e Julie con Sautee da me preparato con canolicchi, vongole e noci di mare. Li ho stesi tutti, rivoluzionari e non.
Chiacchiere sul terrazzo.
Roof di Simon Martedi' e cene separate e ricongiungimento da Pegu dove L. ci da dentro, giustamente.
Mercoledi' risale in cattedra il giappone con R. e Yakitori Totto con saletta prive'. Da leccarsi i baffi.
A casa, come sempre discussioni su Calabresi [mica male il libro del figlio, consiglio], politica, massimi sistemi a sprazzi e amici.
Giovedi, niente gnocchi, cena vietnamita con Simon, Ben e Julie Bomb e ritrovo nel LES che diventa Bowery Hotel con L., L. e E.
Venerdi' saluti veloci ma in qualche modo intensi, sottopelle.
Io me ne andavo a Fire Island aspettando i miei.
Un bilancio adesso e' prematuro.
Pero' G. tiene, nonostante gli ambienti che frequenta. Qualche sbandata ma rimane in carreggiata.
Io son sempre li in vespa che tengo la strada per miracolo, forse solo perche' siamo in due.
Ne riparleremo.
Nel mentre grazie delle parentesi, della maglietta e dei messaggi.

Sunday, July 29, 2007

@ Madrid


Le facce e i colori di Madrid.
Solo li' ci sono ancora certe facce cotte dal sole e con le rughe profonde.
Certe camicie ricamate in filigrana.
Certe cravatte rosa, gialle o azzurre da matrimonio.
Certe scarpe a punte e certe scarpe marrone chiaro.
Certe bettole da gambas al sale e canja di cerveza.
Certi entusiasmi difficili da vedere altrove.
Certe vive contraddizioni tra locale e globale.

Una citta' magnetica e in costante movimento.
Con il cielo blu e il sole dei quindici anni.

Thursday, July 19, 2007

Only the brave

bisogna essere coraggiosi nella vita.
se cucini il "il tonno cotto da una parte sola" devi avere il coraggio di toglerlo dalla padella quando la cottura e' "salita" al massimo ad 1/3 della cottura, meglio 1/4 (quando il sale grosso ancora risplende sulla superficie rosa-rossa e sembra sorriderti).
cosi' nella vita.
fermarsi prima o andare fino in fondo.
di grey areas e di spazi "in between" c'e' pieno il mondo.
o meglio c'e' piena quella parte di mondo che non ci interessa.
alla ricerca del limite, un progetto di vita.

stasera per esempio dormo senza aria condizionata, per dire.

Monday, July 16, 2007

Non parlare male

del tacchino se prima non l'hai marinato un giorno con olio, limone, salsa worchester, peperoncini secchi e pepe macinato.
Lo fai passare in padella (prima taglialo a striscioline e fallo girare nella farina) dopo aver saltato un po' di jalapeno e halabeno (ok, leftover, fatti appassire con un po di olio, burro, acqua e aceto di ribes), olive nere .
E lo devi finire con un goccio di latte.
Ricetta glo-cal, tra Cremona e New York.
Perche' il futuro e' global e local assieme, non e' fusion, gia' vecchio.
Si tratta di combinare ingredienti puri provenienti da parti diverse del mondo.
Consiglio per l'estate di aprire le danze con del sake gelato (Junmai Ginjo, Kyoto ... why not?) e di continuare con del vino alsaziano, tipo Sylvaner.
Che va bene anche per degustare due formaggi francesi, a chiudere.

[pero' il post sotto aspetta almeno altri due-tre commenti ... eh che cazzo]

Sunday, July 15, 2007

Three Philosophers

Sara’ colpa della birra che da il titolo al post, “the preferred drink for all mental travelers”.
Pero’ stasera ho filosofeggiato un po’, aprendo duemila parentesi senza chiuderne una, ovviamente.
Mi son messo li’, spalleggiato dalle mie stelle polari (rinfrescate dalle recenti comunicazioni), il fratellone e i tre amici fraterni di sempre e poi ci ho aggiunto anche i tre piu’ recenti (ma sempre aged), di amici, per non sbagliare.

Le cose di tutte i giorni, noiose, prevedibili o inaspettate ti pongono continuamente di ri-posizionarti. Snob radicale tutto d’un pezzo, rigido e con un occhio aperto ad un sano individualismo anarchico o aperto e flessibile progressista con l’obiettivo della governabilita’ (e quindi della mediazione)?

Nel mentre di sottofondo scorrono i pezzi di Max Richter e poi quelli di Boards of Canada (grazie P. per la scoperta. Ascoltando e riascoltando, ho capito) che spingono verso la prima ipotesi e che seguono delle ottime cosce di pollo passate in padella (prima marinate e poi infarinate) con peperoni jalapeno e halabeno, olive nere. Che a loro volta seguono una camminata-biciclettata che mi ha portato alla riparazione del pedale, gratis, alla fine east di Canal Street (cioe’ dopo aver attraversato i cinesi, gli ebrei ortodossi – quelli rimasti -, i portoricani e gli afroamericani. Questa sarebbe una signora parentesi da ampliare, ma mi trattengo).

Le due opzioni, quelle prima della parentesi, si personificano in due persone, due amici, P. e L.. L. che ieri, il 14 luglio, la presa della Bastiglia, si sposa in un circolo Anpi sul mare, a Genova. E avrei voluto essere li’. E forse tutto questo nasce da questa assenza, mia. Cosi come le cosce di pollo nascono da un’ altra assenza (quella di F., che odia il pollo). E questo e’ un virtuosismo dialettico.
Ma dico, il 14 luglio in un circolo Anpi, “manchi solo tu”.
Dopo la telefonata ho pianto, un attimo.
E’ vero. L. mi ha sempre rimesso in pista dalle sbandate snobiste.
Il Festival, il progressismo, la real-politik, la governance.
No torri d’avorio, no isolamento, in mezzo alle gente a cambiare le cose, con entusiasmo e mediando i conflitti, senza rinuciare agli ideali.
Lui l’ha fatto, io no, se non attraverso il voto.
Anche per l’ultimo discorso di JFK Veltroni mi ha riportato all’ordine.

Beh insomma, lo confesso, adesso ho un’altra deriva snobista, ne ho bisogno. Devo allontanarmi per riflettere, per ricercare, da solo (in pochi) qualcosa.
Non e’ una deriva politica, quanto esistenziale.
Devo alzare il tiro, essere meno conciliante e piu’ distaccato.
Non voglio perdere tempo utile.
E’ l’ultimo strappo e voglio pedalare un po’ da solo, o meglio in due.
La borraccia e’ una sola per due ma bastera’, anzi ne porteremo a casa un po’ se saremo capaci di non distrarci dietro alle cose senza contenuto che luccicano e che portano fuori strada.
Poi alla fine, ma solo se ci sara’ tempo, passero’ a raccogliere quelli finiti a canale.

[che poi magari finisco anarchico e la facciamo finita cosi', vero Panpot? Cosi' non devo neppure passare a prendere quelli finiti nel canale, o no? che poi il canale dipende da dove lo si guarda]

Saturday night in the UWS [pastrami]

Pastrami da Artie's Delicatessen [siamo nell'Upper West Side, luogo dell'intellighenzia ebraica] e cinema [Die Hard, too much ... ma un grande Bruce].
Il Pastrami e' una di quelle cose quintessential di New York.
Importato nella seconda meta' dell'800 dalle comunita' ebraiche provenienti principalmente dalla Romania e' diventato un classico piatto da newyorker (il nome e' una traslazione dallo yiddish e anche in Romania e' tradotto pastrama).
La carne e' messa sotto sale, speziata e poi affumicata. Nella versione americana e' spesso bollita dopo la salatura.
Viene servita tra due fette di pane con cetrioli marinati o speziati e accompagnata o con mostarda o con salse di radici di origine russa o est europea.
Posti leggendari di New York per gustarlo sono stati per anni il Second Avenue Deli(catessen) [ha chiuso i battenti ormai quasi due anni fa] e Katz's delicatessen [in procinto di chiudere per far posto all'ennesimo merdoso Luxury Condo, affrettatevi], entrambi sul confine del Lower East Side con l'East Village.
Katz's per capirci e' il posto dove Sally [Meg Ryan] finge l'orgasmo in "Henry ti presento Sally"].
In letteratura invece le pagine piu' memorabili rimangono quelle del grande Mordecai Richler ne "La versione di Barney".
In quel caso si e' a Montreal e il migliore e' quello di Schwartz's Delicatessen (il preferito del grande Panofsky, la cui adorata moglie glielo fece arrivare a Toronto per il suo compleanno. Lo stesso per il quale lui si faceva fare la delivery direttamente al suo Pub preferito di Montreal. Quello dove tenevano le bottiglie di Macallan solo per lui, per capirci) tallonato da Ben's.

Parentesi Pastrami conclusa direi. Ne aprirei ancora dieci o dodici su Richler, la cucina kosher, i Knish, Montreal e pure su Bruce Willis e Maranza ma devo andare a far riparare il pedale della bici che si e' rotto ieri e che mi ha obbligato ieri notte al ritorno in metro.




Saturday, July 14, 2007

Paolo 01

Giallo

"Ho cercato di esprimere con il rosso e il verde le terribili passioni umane" (V. Van Gogh, lettera al fratello Theo, settembre 1888).

Io col giallo, quelle buone.

Monday, July 9, 2007

Spiega [explanation]

ho vagato leggero tra profumi di legno e di vernice.
perche' il nonno era (e' ancora, dentro di me) falegname ed il babbo e' artista (e' e e' sempre stato, sempre dentro di me).
quindi tutto torna.
il tavolo si chiama quindi Paolo 01 (...) ed e' dedicato a Stevan che mi disse (qualcosa come): tu devi fare delle cose con il legno, lui, il legno, e' comunque dentre di te ...
Ecco Stevan per ora that is it but it will be better, I promise ...

Sunday, July 8, 2007

Weekend Weekend Weekend

giusto qualche riga per due giorni infiniti che mi sembrano poi un giorno solo. ho disegnato e costruito un tavolo (andando a comprarmi il compensato di betulla e facendomelo tagliare; e infine il trasporto con un carrello in prestito per le vie di soho. in mezzo a turisti e fighetti con carrello rumorosissimo e ascella indecente dopo pochi passi. e 5 piani a piedi damn). ho colorato una parete di giallo andandomi a comprare colori e pennelli in un posto figo sulla sesta (i migliori colori della citta' e che pennelli!). sono andato all'ikea in macchina con tre amici. ho comprato due seggiole e due cassettiere. che ho portato su per 5 piani (ma voi sapete quanto pesano due cassettiere di merda?). e poi le ho pure montate. sono andato a cena post-ikea in un ottimo pub-brasserie giapponese sulla 45esima meritandomi la cena pagata per aver aiutato gli amici a scaricare un'enormita' di roba. ho riordinato e ripulito casa. sono distrutto. ah e nel mentre fuori ci saranno 40 gradi (35 ieri sera alle 9) con una umidita' del 400%. passeggiando per soho con del compensato fingendo indifferenza ho visto una folla di gente in una minuscola piscina all'aperto (pubblica) su thompson street. un po come se a milano in corso garibaldi ad un certo punto ci fosse una piscina, per intenderci. ma non c'e'.
anche per quello forse sono qui.

a breve qualche foto delle imprese art&crafts

Saturday, July 7, 2007

Ah e auguri

il 3 e il 4 luglio.
due amici, uno piu reale e uno piu virtuale.
but doesn't matter.

PS Lo so sono palesemente in ritardo ... ma It's just me

Quella musica li'

Quella che ci portava verso un ignoto vicino e domestico.
quelli li'. quei nomi la'. niente di cool, in macchina.
adesso sono i Wilco, a piedi, per Tribeca.

Dal villaggio globale

salviamo sempre due parole.
amare e conoscere.

Sunday, July 1, 2007

And Sunday ... Coney Island




prendere il treno Q per Coney Island significa fare i conti con il fantastico che una citta' si e' voluta costruire nel tempo.
quasi un inconscio realizzato pezzo per pezzo per evadere dalla razionalita' della vita daybyday.
si perche a new york anche lo spazio dell'evasione e dell'impossibile si e' costruito con la stessa efficienza usata per lo spazio del possibile.
ed ora che il fantastico e' definitivamente altrove, questa enorme macchina del divertimento un po' obsoleta quasi ci commuove.
sembra che abbia le ore contate ... i condos arriveranno presto anche qui.
per ora e' li' in sospeso il parco dei divertimenti, col fiato grosso; ci appare un po' aggiornato e un po' no, sguaiato ed elegante allo stesso tempo, quasi sornione.
siamo indulgenti e amichevoli come lo si e' solo con quei vecchi signori stravaganti, un po' svitati ma che hanno tante storie da raccontare.

Saturday ... ad Arcello


panini comprati al volo in Sullivan (prosciutto, mortadella, cotto ... roba seria), frutta da zeytuna e appuntamento all'imbarco per governor island alle 13. R., impegnato in parallelo a comprare Prosecco, manca il traghetto causa ... prosecco, requisito dalla security (ora lo sappiamo: va occultato, non e' consentito sull'isola).
lo aspettiamo un'oretta (ha dovuto aspettare il successivo) e nel mentre prendiamo posto in un incantevole parco abbastanza appartato con tavolo da picnic e sedia a sdraio. libri, giornali e silenzio. tra ombra e sole. Arcello, praticamente.
Picnic perfettamente riuscito, letture, ozio e pennica.
Recupero del prosecco e fuga sul nostro roof con cooler.
Chiacchiere con R. e piani per cena.
Con un mese d ritardo R. ci invita a cena al Landmarc, dove ci finiamo con hangar steak al sangue, priorat e un notevole gelato al caffe' servito nel cono.
time to go bed, happy.
anche a manhattan c'e' arcello, more or less.

Friday is


Richard Serra @ Moma
Martini @ Four Seasons Restaurant
BBQ @ Korea Town

Saturday's day is too long, maybe tomorrow ...

Thursday, June 28, 2007

Certa gente

riesce a far diventare anche Niuok una piccola citta'.
Incredibile, no?

Tuesday, June 26, 2007

Leaving Manhattan by boat



is always cool. Stavolta si andava al b-day di A. in quel di Red Hook, Brooklyn. E il modo piu' veloce da Wall Street e' quello di prendere il water taxi per 6$ e godersi lo spettacolo dei grattacieli che sembrano muoversi. Scendere al molo tra i capannoni ed aggirarsi sperduti in una frontiera urbana e' un'esperienza notevole. Red Hook e' uno dei nuovi luoghi "cool" o in procinto di diventare tale della Grande Mela. Noi siamo per il procinto, per ora. Qualche modellina, qualche mamma alla moda, un paio di artisti li abbiamo visti. In mezzo a molti personaggi "coloriti" con sottofondo di musica Hip Hop a volume spaccatimpani con contorno di montagne di immondizie inquietanti. C'e' da dire pero' che certe ruvidezze, certi contrasti ed anche certe paure indotte dalla strada, riportano un po' alla vera New York, a quel covo di anticonformismo, creativita' e liberta'. Che era e non e' piu'. Schiacciata da investment bankers, avvocati rampanti, commessi alla moda e non, brokers, borghesucci assortiti in perenne gita di piacere ed al contempo eternamente frustrati.
Ma una risata li [ci] seppellira' tutti e NYC risorgera' dalle sue stessi ceneri, da qualche parte la' in periferia.
Mentre noi sfigati saremo troppo impegnati a strisciare le nostre carte di credito per accorgerci del cambiamento.

- Credit or Debit?

Saturday, June 23, 2007

Del Sabato perfetto



si andava a strappi in 'sti giorni come spiegato di la'. un continuo oscillare tra diverse possibilita' con la consapevolezza del tempo che stringe, nel mentre. in piu' amici speciali mi raccontavano di cascine da condividere [che e' sempre stato uno dei sogni nel cassetto] mentre altri si recavano a Coli a godersi il panorama, i giornali e i panini con la coppa [col bianchino, please]. i "vecchi" in sardegna e il fratellone probabilmente a godersi le colline e il buon cibo.
insomma dopo i weekend folli dei party c'erano tutti gli ingredienti per un po' di nostalgia.
e invece.
e invece salta fuori il sabato perfetto che spazza le nubi.
colazione lenta con la piu' bella del mondo in barettino francese su west bleecker con un cielo azzurro che esiste. vento.
segue rasatura dei capelli e partenza per central park dove ci aspettava lo zio d'America. viaggio tortuoso come lo puo' essere solo una subway ride a nyc nel weekend con tappa involontaria sulla 125, per intenderci. ma dopo lo zio e' li' ad attenderci con salviettoni, frutta e pretzel da onorare su un prato tra sole e ombra. chiacchiere, decisioni, logistica e sprazzi di autentico buonumore. tappa nella dimora dello zio con parentesi i-tunes e poi una macchina che ci viene a prendere con sopra S., P. e A.
Direzione Upstate NY.
Dove ci aspetta H. che ha voluto invitare F. ad una sushi dinner prima della sua ripartenza [ma torna].
Ristorante dall'apparenza normale normale ma con uno chef incredibile reduce da 15 anni nel miglior [oltre che piu' caro in assoluto] sushi restaurant della citta'.
H. ha orchestrato con lo chef una sequenza memorabile. Antipasti a scelta [io yam e tonno, F. anguilla su insalata di cetrioli marinati] e dopo sequenza di sashimi [tre pesci diversi, mi ricordo solo il fatty tuna] e di sushi [che ha incluso classici come yellow tail e rari pezzi come un red snapper giapponese. partendo dai gusti delicati per finire a quelli robusti e indimenticabili come le seppie marinate, il pesce azzurro e lo sgombro. gran finale con gambero crudo incredibile e sushi di manzo. a chiudere le teste fritte dei gamberi usati per il sushi. lacrime]. il tutto inaffiato da birra e sake rigorosamente freddo. te verde e un ultimo passo a casa di H. per un altro te e due chiacchiere anche con la sua bellissima famiglia. intorno un silenzio impensabile a manhattan.
a mezzanotte il ritorno nel magnifico caos.
gente e sirene.
un sabato perfetto, peccato solo per un orecchino che si e' nascosto chissa'dove.

Sunday, June 17, 2007

Party animals


dopo una settimana intensa con tappa a madrid (una notte in volo e una notte la' ... crazy schedule) ... e gia', ancora un party. non ci fermiamo piu'. comincio a preoccuparmi. stavolta l'abbiamo organizzato come italian mafioso trio (I.,J. e il sottoscritto). a casa di I., o meglio su nel roof terrace al 13esimo piano con vista della statua della liberta' e del WTC. Al tramonto, come recitava l'invito. Io e F. abbiamo preparato delle prugne ripiene con noci o gorgonzola e avvolte nel bacon. poi passate in padella con un po' di ron pampero aniversario (yes, madrid duty free). molto buone devo dire e apprezzate. I. dal canto suo aveva ordinato un paio di pound di prosciutto crudo, fichi neri deliziosi, olive nere e mozzarelline, grana. non ci siam fatti mancare niente insomma. alle 23 si doveva sloggiare ma J. ha invitato tutti a casa sua ... come nei film. ancora musica, dj I., danze e balli, chiacchiere e birrette fino a tardi tardi. per me, F., I. e J. pasta al pomodoro alle 3, deliziosa. cab e letto.
oggi pranzo improvvisato in un ristorante brasiliano con L. e N. Io e F. poi su un prato sul fiume con una coperta fino al tramonto. Leggendo e dormendo. Senza fumare.
That's life.