Sunday, January 28, 2007

Decasia


Il Ridge Theater ha presentato per tre giorni (25,26 e 27 gennaio) "Decasia" all'Angel Orensanz Center (172 Norfolk St., LED).
"Decasia" e' nata una collaborazione tra un regista (Bill Morrison) e un compositore (Michael Gordon)
nel 2001 in occasione del Europaischer Musikmonat, tenutosi a Basilea. Nelle intenzioni degli ideatori doveva essere la versione contemporanea del piu' discusso capolavoro di Walt Disney, Fantasia. L'esperimento e' perfettamente riuscito. Una meravigliosa fusione di immagini in movimento e musica. 60 minuti di performance con il fiato sospeso.
I filmati sono una splendida rielaborazione di vecchie pellicole trovate dal regista; vecchie pellicole corrose dai nitrati che producono un seducente susseguirsi di campiture, bolle e striature che si sovrappongono con eleganza alle immagini piu' nitide. Sembrano opere informali in movimento (a me ricordano le campiture di Jean Fautrier).

L'AOC non e' altro che una vecchia sinagoga sconsacrata nel Lower East Side e una volta entrato sono rimasto subito impressionato. Gli schermi (alti 7-8 metri) ricoprivano i tre lati della navata centrale (lasciato libero quello dell'"altare", con il leggio del direttore d'orcestra e lo spazio dei tecnici audio-video (ma alla loro spalle le stesse immagini dei video venivano poi proiettate direttamente dulla parete). Dietro gli schermi (in quello che sarebbe il matroneo in una chiesa) sedevano i musicisti dell'orchestra. Alcuni erano ancora piu' in alto su delle terrazze a sbalzo.
Tutto il pubblico seduto per terra su grandi tappeti.
Un'esperienza unica e coinvolgente. Un viaggio tra immagini, ricordi e stati d'animo continuamente mutevoli sulle ali della musica. La mente si ritrova a vagare tra le immagini confuse e astratte, decifrando indizi mentre la musica sale di ritmo ed intensita'. Le fasi finali mi hanno generato una incredibile tensione mista a sofferenza; sia per il "crescendo" della musica che per la mia scarsa resistenza a stare seduto a gambe incrociate.
Ma le due sequenze che hanno caratterizzato il finale (un aereo in volo tra nuvole di nitrati; gli schermi esattamente divisi in due bianco/nero con sulle sfondo persone che camminavano, uno su un cammello. chiaramente un deserto) erano esteticamente impeccabili e appaganti.
Standing ovation.
Sorrisi di compiacimento tra il pubblico ovviamente eterogeneo.
Processione e sparpagliamento nel LED.
Drinks, discussioni.
Si 'e fatto tardi, molto tardi.



Dedica



Ovviamente a Francesca

(senza la quale nulla da parte mia sarebbe possibile
)

Friday, January 26, 2007

1,2,3 ... Prova

oh c'e' effettolarsen [*]... feed back acustico. Il microfono e' molto vicino all'altoparlante. Spostiamoci un po'. Ecco non fischia piu' ... a volte bisogna spostarsi un po' ... e' una necessita'.

Tanto poi si rimane con il piede in due scarpe. Qui solo quello che riguarda questo meraviglioso artificio umano, di la' tutto il resto (che non e' poco davvero, d'altronde).