Thursday, March 26, 2009

Where to be

Al Von, bevendo e guardandosi attorno. Ordinando a Giorgio gli straccetti di manzo dalla vicina Bianca. Lui te li porta li' al banco. Funziona anche la contrario: ti puoi sedere da Bianca e ordinare da bere al Von.
Von Bianca, where to be [chi sa sa].

Sunday, March 22, 2009

Zio per la terza volta

Il primo giorno di primavera, molto presto, e' arrivata anche Sofia.
Sembra che sia bellissima, aspetto le foto ma mi fido degli occhi della mia meta'.
Un giorno prima dei 37 di Looka [auguri], per la cronaca.

Cheers


Tuesday, March 17, 2009

Parigi si ripensa

mentre molte citta' alla scala metropolitana rinunciano a pensare al proprio futuro - per motivi diversi - nascondendosi dietro l'alibi dell'impossibilita' del pianificare i tempi lunghi a la scala territoriale, Parigi prova a ripensarsi. E lo ha fatto su invito di Sarkozy [accidenti] che ha invitato dieci team di ottimo livello a riflettere e a fare proposte sul futuro della citta' simbolo della francia. Non tutte sono magari condivisibili e alcune stanno sul filo dell'utopia pero' insomma il dibattito e' aperto ed e' di ottimo livello. Ci sara' ovviamente anche una mostra. Qui l'articolo del NYtimes del solito Ouroussoff [*], qui altri dettagli con qualche immagine in piu' [*].
Ecco viene un po' di tristezza a fare i paragoni con il Belpaese, in bilico tra i sogni del ponte sullo stretto e la realta' arrancante della citta' piu' dinamica, Milano. Milano che viene cambiata giorno per giorno dagli interessi particolari dei privati senza mai avere una visione di insieme. Milano sospesa tra i conservatori chic di una identita' perduta e da finti innovatori spesso volgari.
Volendo semplificare forse la differenza sta nelle persone.
Negli anni anni '80 in Francia c'era Mitterand e noi avevamo Craxi, ora loro Sarkozy e noi abbiamo Berlusconi.
La differenza c'e', si sente e si vede.
Purtroppo.

Saturday, March 14, 2009

Man on wire [reloaded]

Dopo aver provato a vederlo svariate volte al BAM (e al Sunshine) quando L.&N. erano ancora qui, dopo averlo visto con netflix, stasera abbiamo rivisto "Man on wire" con un gruppo di amici architetti che organizza simposi in un loft nel Financial district [che non so se avete presente que quartiere il sabato sera .... ed aggiungeteci che c'era pure il St. Patrick's day, ascelle e birre per tutti]. C'era anche il direttore della fotografia del film-documentario, Igor Martinovic, che alla fine si e' fermato a raccontare un po' del film rispondendo a tutte le domande.
Tipo molto simpatico e con piedi per terra (e moglie architetto), gia' incontrato in altre occasioni.
Beh il documentario e' bello e poetico come hanno scritto tutti e soprattutto con un gran ritmo.
La constatazione che mi e' rimasta in gola e' che un progetto mediocre come il World Trade Center di NYC ha raggiunto uno status mitico grazie a due ossessioni altrui: quelle di Philippe Petit e quella di al-Qaida.
Cosi' per dire, ovviamente con leggerezza.

La casetta di Venturi [continua]


Dal sito del New York Times lo slide show [*].
Aspettiamo ansiosi il reportage di Repubblca sulle casone di Gregotti trasportate lungo il Naviglio, condito dalle solite analisi su presunta superiorita' intellettuale dell'architetto progressista italiano e sulla difesa del luogo come contesto storico-geografico da interpretare contro la volgare minaccia globalista.

Friday, March 13, 2009

La casetta di Robert Venturi

Rob Bennett for The New York Times
Beh insomma una bella storia. Solo a New York [*].
Ma voi ve la vedete una casa di Gregotti salvata dalla demolizione e trasportata lungo il naviglio?
[gia' salvarla, voglio dire ... ce ne vuole]

Saturday, March 7, 2009

avantindre'

avanti e indietro. due giorni a Milano che sembrava blade runner.
10-12 ore al giorno in cantiere. in mezzo una cena coi miei e con il fratellone sulle sue [il bourbon aiutera'], una da nicola e un g&t al baretto del baglioni con G&G [altro che gli altri due]. mi sa che diventera' una tradizione anche perche' si puo' fumare al baretto.
intanto e' anche arrivata Emma.
mi piacerebbe trasportare qui un po' di persone, oppure trasportare la' questa citta'.
che quando torni e' sempre uno spettacolo; senti sempre l'entusiasmo di far parte di questo enorme grumo di energia urbana. e ti incammini verso i tuoi posti per ri-sintonizzarti. noi si va all'Izakaya, kirin e yakitori e seppie, poi si cammina giu' sulla Bowery.
i weekend stan tornando ad essere un po' folli, sara' la recessione.
tornano anche i martini. insomma sembra quasi un nuovo inizio.
d'altronde e' un anno dispari e un'idea io ce l'avrei anche.