Saturday, June 23, 2007

Del Sabato perfetto



si andava a strappi in 'sti giorni come spiegato di la'. un continuo oscillare tra diverse possibilita' con la consapevolezza del tempo che stringe, nel mentre. in piu' amici speciali mi raccontavano di cascine da condividere [che e' sempre stato uno dei sogni nel cassetto] mentre altri si recavano a Coli a godersi il panorama, i giornali e i panini con la coppa [col bianchino, please]. i "vecchi" in sardegna e il fratellone probabilmente a godersi le colline e il buon cibo.
insomma dopo i weekend folli dei party c'erano tutti gli ingredienti per un po' di nostalgia.
e invece.
e invece salta fuori il sabato perfetto che spazza le nubi.
colazione lenta con la piu' bella del mondo in barettino francese su west bleecker con un cielo azzurro che esiste. vento.
segue rasatura dei capelli e partenza per central park dove ci aspettava lo zio d'America. viaggio tortuoso come lo puo' essere solo una subway ride a nyc nel weekend con tappa involontaria sulla 125, per intenderci. ma dopo lo zio e' li' ad attenderci con salviettoni, frutta e pretzel da onorare su un prato tra sole e ombra. chiacchiere, decisioni, logistica e sprazzi di autentico buonumore. tappa nella dimora dello zio con parentesi i-tunes e poi una macchina che ci viene a prendere con sopra S., P. e A.
Direzione Upstate NY.
Dove ci aspetta H. che ha voluto invitare F. ad una sushi dinner prima della sua ripartenza [ma torna].
Ristorante dall'apparenza normale normale ma con uno chef incredibile reduce da 15 anni nel miglior [oltre che piu' caro in assoluto] sushi restaurant della citta'.
H. ha orchestrato con lo chef una sequenza memorabile. Antipasti a scelta [io yam e tonno, F. anguilla su insalata di cetrioli marinati] e dopo sequenza di sashimi [tre pesci diversi, mi ricordo solo il fatty tuna] e di sushi [che ha incluso classici come yellow tail e rari pezzi come un red snapper giapponese. partendo dai gusti delicati per finire a quelli robusti e indimenticabili come le seppie marinate, il pesce azzurro e lo sgombro. gran finale con gambero crudo incredibile e sushi di manzo. a chiudere le teste fritte dei gamberi usati per il sushi. lacrime]. il tutto inaffiato da birra e sake rigorosamente freddo. te verde e un ultimo passo a casa di H. per un altro te e due chiacchiere anche con la sua bellissima famiglia. intorno un silenzio impensabile a manhattan.
a mezzanotte il ritorno nel magnifico caos.
gente e sirene.
un sabato perfetto, peccato solo per un orecchino che si e' nascosto chissa'dove.

2 comments:

Lo Zio D'America said...

bella Teo... mi sono commosso un po' anche io leggendo il tuo post.

mi avete salvato da un week end potenzialmente difficile.

Rice & Peas

Lo Zio

achab said...

ci si salva sempre a vicenda ;)