Sunday, August 19, 2007

Pausa estiva

Anche se da queste parti non si molla un secondo e' un periodo di "pausa". Uno iato tra cosa e cosa.
Ci son state visite belle e intense con tante discussioni e condivisioni; penso a Grosrat. E penso ai miei e ai bellissimi giorni passati assieme. E' difficile da spiegare e non lo spieghero' certo qui l'evolversi del rapporto tra genitori e figlio ma e' qualcosa di profondo e emozionante. Un evolversi di mondi confinanti.
E ci saranno poi Xyzal e Panpot.
E poi ci sono altre scelte che muovono le acque profonde e che mi piace tenere per me. Non sono da condividere, se non dopo, forse. E ce ne sono altre ancora, piu' legate ad una logistica del vivere che mi occupano i pensieri.
Sono da sempre un ragazzo "mucca" (per dirla con il titolo del buon libro di michele serra) che le cose le deve ruminare. Spesso facendo altro. Ma una parte di me ci lavora instancabilmente. Come facevo una volta, quando studiavo.
Grazie ad una raggiunta distrazione si elaborano le sintesi che muovono un po' avanti il nostro sentire.
Vedremo.
Mi piacerebbe sottrarre il mio, il nostro futuro dalla dimensione utilitaristica alla quale e' comunemente rilegato da vite del finto sentire e dall'orizzonte col fiato corto, oltre che pesante.

Nel mentre sono andato a correre sotto la pioggia, lungo il fiume. Ho cucinato un filetto di maiale precedentemente marinato accompagnandolo con una salsa di Snow Peas e Blue Cheese. E una bottiglia di Pinot Noir de Bourgogne.
E prima sono andato in bici in quel labrinto di umanita' assortita che e' Brooklyn, cosi diverso da quell'isola di basse convenienze che sta diventando Manhattan. In parte con L. e N. finendo da R. bevendo un rose' sospeso tra Francia e Spagna e discutendo di vini, libri e musica. E prima ancora Richard Serra al Moma con S. con cena giapponese ... e prima ancora. E prima ancora.
Insomma faccio cose, vedo persone. E rumino tanto.
Quando digeriro', se mai accadra', mi si sentira'?

Sento che digeriro'.
Non voglio rimanere con quello sguardo bovino a sognare gli arredi di Crate&Barrel e la nuova casetta dove allocare il niente che nasconde solo una mancata, personale, digestione di temi importanti. Come gia' dissi, a voi una noiosa e sicura serenita'. A me una rischiosa e interessante felicita'.

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