Tuesday, December 11, 2007
NYC by Anthony Bourdain
ci voleva uno chef che e' anche scrittore, viaggiatore, flaneur, ex-eroinomane e quant'altro.
ci voleva lui, ieri sera durante una replica del suo "No reservation" per dire chiaramente quello che sento da mesi.
L'aveva gia' accennato durante la puntata dedicata a Las Vegas durante la quale aveva sottolineato le troppe analogie tra la Grande Mela e la surreale citta' nel deserto americano.
la NYC post-Giuliani e' insomma una citta' che in nome della sicurezza ha sacrificato l'energia, la vitalita', le contraddizioni.
Una citta' che in nome dell'omologazione ha sacrificato identita' e differenze.
Una citta' che ha barattato la serendipity con Mickey Mouse.
Ora che nessuno ha paura, possiamo tutti andare a mangiare al Bubba Shrimp e fare shopping per poi tornare nei nostri Luxury Condo a guardare la citta' da dietro ai vetri.
Per viverla ci vuole altro. Ma come dice Anthony, noi resistiamo e aspettiamo il ritorno della paura, del casino. Aspettiamo che tutti i mutanti se ne vadano, firmati da capo a piedi, bevendo low fat milk e starbucks coffee, portandosi dietro le shopping bags e le cyclette, i cocktail alla frutta e i sushi di plastica.
Per chi rimarra' ci sara' da divertirsi, promesso.
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2 comments:
il mio arrivo nella grande mela darà il via al delirio..
sarò il baco di giuliani, all'attacco..
ci sarà da divertirsi..
ok, boda. ti aspetto anche per questo ...
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