Sunday, January 11, 2009

Back in NYC

[Illustrazione di GiPi]

Rincoglionito il giusto, sono arrivato ieri sera sotto la neve, dopo 12 ore di volo da Istanbul piu' 1.5 ore alla f**** immigration. L'autista gentilmente messo a disposizione dall'ufficio, un indiano gigante e sorridente con barba e turbante, mi ha portato a casa mentre finivo il De Profundis di Genna sprofondato nel sedile.
Casa vuota, la topa arriva il 14.
Ho ripensato a scatti ai giorni in Italy, avanti e indietro sul fedele volvone tra affetti e affettati. Il calcetto di natale, le parole scambiate, gli abbracci, gli sguardi, i libri, i film. E i pranzi e le cene. De Andre' e Kusturica. I Lambchop. Giangiacomo Feltrinelli. La Sambuca e il Piston del Poggiarello. Le discussioni e il malinconico refrain su un paese che non va. Alcune promesse e l'idea di un manifesto.
Il Concerto del 31 con la neve fuori dal Municipale. Lo sguardo corto di certe persone e quello lunghissimo di altre. La cena del 31 che grazie a dio non finiva mai e i campari ruspanti.
E la anche la cena da Nicola [mamma mia], la visita di Ryo e il tour tra Milano, Cremona, Piacenza, Bacco, Arcello, Brescia ... tra nebbia, neve e galaverna. Le camicie su misura e i cotechini vaniglia. La torta sabbiosa della zia nanda. Le parole dolci della nonna con fiammate di saggezza [perche' hanno tutti paura? la miseria non ha mai ucciso nessuno]. L'intelligenza di PGB. Tutti gli amici. Mi vien solo da dire "grazie" e poi monta la rabbia perche' la parte migliore del nostro malandato paese e' quella che non appare mai. Ed e' quella che mi manca.

Istanbul e' stato lavoro e basta con la solita camera di lusso piu' grande di casa mia dove si tornava sfiniti alle 11 tutte le sere dopo riunioni e cene a non finire. Dal finestrino del van ho visto una citta' viva e un po' folle sospesa tra tra minareti, gatti e salite improbabili. Un ottimo vino dal sud est della Turchia che si chiama "occhio di bue". E un bosforo che inquieta e seduce. Sembra che in quella citta' si sia gia' vissuto quello che ci gira intorno in questi anni.
Ora esco, che mi tocca un Dim Sum come dio comanda.
Back on track.

1 comment:

Anonymous said...

mi e' toccato stamane infilarmi nel tuo bloggone, rimanere travolto dalla tue nota sospesa tra malinconia e gratitudine e capire tante cose... un po' dispiaciuto dal tempo che e' venuto a mancare e dalle occasioni che non ho saputo cogliere. Mi mancherai. Lo zio