Sunday, July 29, 2007
@ Madrid
Le facce e i colori di Madrid.
Solo li' ci sono ancora certe facce cotte dal sole e con le rughe profonde.
Certe camicie ricamate in filigrana.
Certe cravatte rosa, gialle o azzurre da matrimonio.
Certe scarpe a punte e certe scarpe marrone chiaro.
Certe bettole da gambas al sale e canja di cerveza.
Certi entusiasmi difficili da vedere altrove.
Certe vive contraddizioni tra locale e globale.
Una citta' magnetica e in costante movimento.
Con il cielo blu e il sole dei quindici anni.
Thursday, July 19, 2007
Only the brave
se cucini il "il tonno cotto da una parte sola" devi avere il coraggio di toglerlo dalla padella quando la cottura e' "salita" al massimo ad 1/3 della cottura, meglio 1/4 (quando il sale grosso ancora risplende sulla superficie rosa-rossa e sembra sorriderti).
cosi' nella vita.
fermarsi prima o andare fino in fondo.
di grey areas e di spazi "in between" c'e' pieno il mondo.
o meglio c'e' piena quella parte di mondo che non ci interessa.
alla ricerca del limite, un progetto di vita.
stasera per esempio dormo senza aria condizionata, per dire.
Monday, July 16, 2007
Non parlare male
Lo fai passare in padella (prima taglialo a striscioline e fallo girare nella farina) dopo aver saltato un po' di jalapeno e halabeno (ok, leftover, fatti appassire con un po di olio, burro, acqua e aceto di ribes), olive nere .
E lo devi finire con un goccio di latte.
Ricetta glo-cal, tra Cremona e New York.
Perche' il futuro e' global e local assieme, non e' fusion, gia' vecchio.
Si tratta di combinare ingredienti puri provenienti da parti diverse del mondo.
Consiglio per l'estate di aprire le danze con del sake gelato (Junmai Ginjo, Kyoto ... why not?) e di continuare con del vino alsaziano, tipo Sylvaner.
Che va bene anche per degustare due formaggi francesi, a chiudere.
[pero' il post sotto aspetta almeno altri due-tre commenti ... eh che cazzo]
Sunday, July 15, 2007
Three Philosophers
Sara’ colpa della birra che da il titolo al post, “the preferred drink for all mental travelers”.
Pero’ stasera ho filosofeggiato un po’, aprendo duemila parentesi senza chiuderne una, ovviamente.
Mi son messo li’, spalleggiato dalle mie stelle polari (rinfrescate dalle recenti comunicazioni), il fratellone e i tre amici fraterni di sempre e poi ci ho aggiunto anche i tre piu’ recenti (ma sempre aged), di amici, per non sbagliare.
Le cose di tutte i giorni, noiose, prevedibili o inaspettate ti pongono continuamente di ri-posizionarti. Snob radicale tutto d’un pezzo, rigido e con un occhio aperto ad un sano individualismo anarchico o aperto e flessibile progressista con l’obiettivo della governabilita’ (e quindi della mediazione)?
Nel mentre di sottofondo scorrono i pezzi di Max Richter e poi quelli di Boards of
Le due opzioni, quelle prima della parentesi, si personificano in due persone, due amici, P. e L.. L. che ieri, il 14 luglio, la presa della Bastiglia, si sposa in un circolo Anpi sul mare, a Genova. E avrei voluto essere li’. E forse tutto questo nasce da questa assenza, mia. Cosi come le cosce di pollo nascono da un’ altra assenza (quella di F., che odia il pollo). E questo e’ un virtuosismo dialettico.
Ma dico, il 14 luglio in un circolo Anpi, “manchi solo tu”.
Dopo la telefonata ho pianto, un attimo.
E’ vero. L. mi ha sempre rimesso in pista dalle sbandate snobiste.
Il Festival, il progressismo, la real-politik, la governance.
No torri d’avorio, no isolamento, in mezzo alle gente a cambiare le cose, con entusiasmo e mediando i conflitti, senza rinuciare agli ideali.
Lui l’ha fatto, io no, se non attraverso il voto.
Anche per l’ultimo discorso di JFK Veltroni mi ha riportato all’ordine.
Non e’ una deriva politica, quanto esistenziale.
Devo alzare il tiro, essere meno conciliante e piu’ distaccato.
Non voglio perdere tempo utile.
E’ l’ultimo strappo e voglio pedalare un po’ da solo, o meglio in due.
La borraccia e’ una sola per due ma bastera’, anzi ne porteremo a casa un po’ se saremo capaci di non distrarci dietro alle cose senza contenuto che luccicano e che portano fuori strada.
Poi alla fine, ma solo se ci sara’ tempo, passero’ a raccogliere quelli finiti a canale.
Saturday night in the UWS [pastrami]
Il Pastrami e' una di quelle cose quintessential di New York.
Importato nella seconda meta' dell'800 dalle comunita' ebraiche provenienti principalmente dalla Romania e' diventato un classico piatto da newyorker (il nome e' una traslazione dallo yiddish e anche in Romania e' tradotto pastrama).
La carne e' messa sotto sale, speziata e poi affumicata. Nella versione americana e' spesso bollita dopo la salatura.
Viene servita tra due fette di pane con cetrioli marinati o speziati e accompagnata o con mostarda o con salse di radici di origine russa o est europea.
Posti leggendari di New York per gustarlo sono stati per anni il Second Avenue Deli(catessen) [ha chiuso i battenti ormai quasi due anni fa] e Katz's delicatessen [in procinto di chiudere per far posto all'ennesimo merdoso Luxury Condo, affrettatevi], entrambi sul confine del Lower East Side con l'East Village.
Katz's per capirci e' il posto dove Sally [Meg Ryan] finge l'orgasmo in "Henry ti presento Sally"].
In letteratura invece le pagine piu' memorabili rimangono quelle del grande Mordecai Richler ne "La versione di Barney".
In quel caso si e' a Montreal e il migliore e' quello di Schwartz's Delicatessen (il preferito del grande Panofsky, la cui adorata moglie glielo fece arrivare a Toronto per il suo compleanno. Lo stesso per il quale lui si faceva fare la delivery direttamente al suo Pub preferito di Montreal. Quello dove tenevano le bottiglie di Macallan solo per lui, per capirci) tallonato da Ben's.
Parentesi Pastrami conclusa direi. Ne aprirei ancora dieci o dodici su Richler, la cucina kosher, i Knish, Montreal e pure su Bruce Willis e Maranza ma devo andare a far riparare il pedale della bici che si e' rotto ieri e che mi ha obbligato ieri notte al ritorno in metro.
Saturday, July 14, 2007
Giallo
Monday, July 9, 2007
Spiega [explanation]
perche' il nonno era (e' ancora, dentro di me) falegname ed il babbo e' artista (e' e e' sempre stato, sempre dentro di me).
quindi tutto torna.
il tavolo si chiama quindi Paolo 01 (...) ed e' dedicato a Stevan che mi disse (qualcosa come): tu devi fare delle cose con il legno, lui, il legno, e' comunque dentre di te ...
Ecco Stevan per ora that is it but it will be better, I promise ...
Sunday, July 8, 2007
Weekend Weekend Weekend
anche per quello forse sono qui.
a breve qualche foto delle imprese art&crafts
Saturday, July 7, 2007
Ah e auguri
due amici, uno piu reale e uno piu virtuale.
but doesn't matter.
PS Lo so sono palesemente in ritardo ... ma It's just me
Quella musica li'
quelli li'. quei nomi la'. niente di cool, in macchina.
adesso sono i Wilco, a piedi, per Tribeca.
Sunday, July 1, 2007
And Sunday ... Coney Island
prendere il treno Q per Coney Island significa fare i conti con il fantastico che una citta' si e' voluta costruire nel tempo.
quasi un inconscio realizzato pezzo per pezzo per evadere dalla razionalita' della vita daybyday.
si perche a new york anche lo spazio dell'evasione e dell'impossibile si e' costruito con la stessa efficienza usata per lo spazio del possibile.
ed ora che il fantastico e' definitivamente altrove, questa enorme macchina del divertimento un po' obsoleta quasi ci commuove.
sembra che abbia le ore contate ... i condos arriveranno presto anche qui.
per ora e' li' in sospeso il parco dei divertimenti, col fiato grosso; ci appare un po' aggiornato e un po' no, sguaiato ed elegante allo stesso tempo, quasi sornione.
siamo indulgenti e amichevoli come lo si e' solo con quei vecchi signori stravaganti, un po' svitati ma che hanno tante storie da raccontare.
Saturday ... ad Arcello
panini comprati al volo in Sullivan (prosciutto, mortadella, cotto ... roba seria), frutta da zeytuna e appuntamento all'imbarco per governor island alle 13. R., impegnato in parallelo a comprare Prosecco, manca il traghetto causa ... prosecco, requisito dalla security (ora lo sappiamo: va occultato, non e' consentito sull'isola).
lo aspettiamo un'oretta (ha dovuto aspettare il successivo) e nel mentre prendiamo posto in un incantevole parco abbastanza appartato con tavolo da picnic e sedia a sdraio. libri, giornali e silenzio. tra ombra e sole. Arcello, praticamente.
Picnic perfettamente riuscito, letture, ozio e pennica.
Recupero del prosecco e fuga sul nostro roof con cooler.
Chiacchiere con R. e piani per cena.
Con un mese d ritardo R. ci invita a cena al Landmarc, dove ci finiamo con hangar steak al sangue, priorat e un notevole gelato al caffe' servito nel cono.
time to go bed, happy.
anche a manhattan c'e' arcello, more or less.