Dopo una settimana intensa tra lavoro, cene di lavoro e cene di piacere (l'ultima ieri sera con la fedele compagine asiatica, linguine con bottarga a casa S., lunghe discussioni, cao ila, e tutti a casa) finalmente il sabato del cazzeggio.
Risveglio lento ritmato dalle telefonate della topa e da casa.
Pulizie.
Piano di azione: comprare una o due seggiole in legno in qualche scalcinato negozio del LES.
Doccia.
Luce bellissima, cristallina. Freddo.
Senza pensarci mi ritrovo ad attraversare Washington Square Park per poi risalire su fino ad Union Square. Mercatino biologico. Mi ci perdo tra costolette di agnello e verdura, avvolto dal profumo dell'Apple Cyder caldo.
Punto alla B&N, mi arrampico al terzo piano, prendo Casabella, Abitare e Domus, chiedo un Grande Coffee e mi metto a caccia di un tavolo. Trovato, in condivisione con forse la cinese piu' brutta della citta'. Passo due ore a leggere. Vado di sopra, cerco qualcosa da comprare, cambio idea 53 volte ed esco a mani vuote. Mi rifaccio comprando 4 pere biologiche nel buio.
Riattraverso il Village. Mi arrampico su a casa.
Un filo di nostalgia mi attraversa.
Penso e ripenso a quanto letto qui [*].
In quelle parole c'e' una dolcezza che sento anche mia.
Ah e niente LES, niente seggiole. Bisogna essere tanto intelligenti da fare dei piani per poi disfarsene.
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