Saturday, January 9, 2010

Ripartire in quarta [e' niuok, bellezza]

dopo due settimane un po' cosi', di corsa, rincorrendo affetti e madeleine nella piccola citta' bastardo posto e zone limitrofe, ripercorrendo sentieri amati che passano per il grandissimo Gianni Colombo ma alla fine soprattutto rimanendo prigioniero nevrotico della tela di uno dei progetti piu' complicati che la storia recente ricordi, dicevo, dopo due settimane cosi', son tornato a niuok. ci sono modi e modi di tornare: io ci ho messo otto ore circa con vicino un bambino di merda, biondo ariano, che non ha smesso un secondo di piangere per tutte le otto ore con degli acuti che hanno spostato qualche decina di balene tra l'Australia e il Giappone. Alla fine alla hostess ho chiesto il nome e il cognome del bambino motivando: ora capisco che io non possa fare niente ma appena diventa maggiorenne io lo vado a cercare e lo riempio di botte per otto ore. la hostess se ne e' andata senza dire una parola. al secondo passaggio le ho sussurrato che era meglio avere a bordo un terrorista di quel bambino biondo ariano. e li' si e' un po' allarmata e ad ogni passaggio osservava con sospetto la mia barba di due settimane. ripeto un po' spesso il termine ariano a causa quello che mi tocca leggere sul Belpaese e mi riferisco naturalmente alla nostra magnifica classe dirigente, impersonata per l'occasione da Gelmini e Maroni. Cosi' en passant la butto li' che un pensiero queste due tre cose che stanno succedendo se le meritano. allora dicevo, dopo gli extra controlli anti-terrorismo in quell'orrendo manufatto che e' malpensa, dopo otto ore di viaggio cosi' decido, contrariamente dal solito, di concedermi un taxi invece della solita accoppiata air-train+subway. mi ritrovo in macchina con un simpatico trentenne indiano dallo sguardo vispo. iniziamo a parlare del viaggio per finire a parlare dell'economia americana e perche' no mondiale. il ragazzo e' sveglio e snocciola numeri e idee e sprona obama che la prima cosa da fare e' uscire da tutte le guerre e investire nel lavoro. la gente deve riavere il lavoro altrimenti questo paese va a rotoli. sembrava krugman sul Nytimes. io concordo. lui mi dice che ci sono 40.000, quarantamila, persone in lista d'attesa per guidare un yellow cab. e che quelli che li guidano gia' non ci stanno piu' dentro perche' la gente prende sempre meno cab a ny. ci sono garage che affittano la macchina per 700$ la settimana, 2800$ mese piu' varie tasse fisse che pagano all' MTA (l'azienda dei trasporti) arrivano a spendere fisso 3.000$/mese piu' la benza che pero' non incide tanto (anche se e' sempre piu' chiara), circa 30$ la settimana, insomma un totale di spesa di 3.150$/mese. I tassisti lavorano dalle 10 alle 12 ore la giorno ma le corse adesso sono poche e se sono fortunati fanno ormai solo 200$ al giorno, circa 6.000$/mese ai quali vanno tolte le spese sopra e le tasse. Si' forse guadagno piu' di loro, ho fatto i conti. E' da un anno che va cosi' e lui non ci sta piu' dentro tra l'affitto, le rate della macchina e moglie e due figli da mantenere che l'hanno raggiunto dall'India l'anno scorso. A Marzo tornano in India dove hanno una bella casa, lui rimane qui a vivere con uno zio e lavorando duro, magari 14-15 ore al giorno, vendendo la macchina privata ed evitando l'affitto e l'abbonamento di un telefonino (quello della moglie) riuscira' comunque a salvare un po' di soldi per la sua famiglia in India. tornera' dalla sua famiglia due mesi l'anno e va bene cosi', ma you know man these are tough times. ha 29 anni e dice che pensa di fare cosi' per i prossimi 20 anni per poi tornare in India a 50 a godersi la vita.
Io mi son svegliato alle 5.30 ieri e dopo aver letto email per due ore sono passato alla laundry e in studio dove sono stato dalle 8.30 alle 21 tra deliri assortiti e mi son portato del lavoro a casa. e sono quasi contento.
A niuork si riparte solo in quarta, a quanto pare.

1 comment:

Lo Zio D'America said...

io una legnata al bambino l'avrei tirata comunque, dando poi la colpa a uno zainetto inavvertitamente caduto dal vano porta borse.