Sunday, July 27, 2008

In cod we trust


Ecco come direbbero le nostre nonne, non tutto il male viene per nuocere. Abbiamo dovuto passare quasi due giorni - alla fine - all'ospedale, come molti sanno. Ai bordi dell'esperienza ho scoperto alcune cose: murakami letto in inglese d'un fiato e con estremo piacere (Norwegian wood), il miglior fish&chips della citta' (un pezzo di inghilterra trapiantato nel west village, che vale la pena solo per la magliette "in cod we trust" o "cod save the queen", qui il sito [*]), il FT weekend e' ormai per me il sostituto naturale dell'edizione domenicale del Sole 24 ore [questa volta grandi viaggi mentali attorno a Villa Adriana a Tivoli].
Cosi' per dire.

Wednesday, July 23, 2008

Gli involtini del babbo

Ieri sera. Eran due giorni che collezionavo inconsciamente gli ingredienti. Prima le fettine di vitello di qui. Poi un mazzo di salvia di la'. Poi il gruyere, cave aged. E infine la pancetta.
Invece dell'emmenthal che usa il babbo, il gruyere.
Per il resto tutto uguale.
Battere il vitello, metterci sopra la pancetta (una fetta), una foglia di salvia (si adesso mi piace con la foglia di salvia, prima no) e le striscioline di formaggio e chiudere con mezzo stuzzicadente (beh a me ce ne sono voluti un paio di media). Scaldare l'olio in padella per bene e mettere gli involtini, da togliere solo quando sono bene abbrustoliti. Io li ho serviti con spicchi di radicchio passati in padella.
Uno spettacolo e tanti ricordi.

Sunday, July 20, 2008

Summer weekend tricks

Se avete la dolce meta' infortunata e dovete quindi passare il weekend nei paraggi di Manhattan ci sono modi e modi di affrontarlo. Io esco al mattino e vado a comprare la focaccia fresca alla Sullivan Bakery [e nel mentre un caffe freddo da portarsi dietro nelle tappe successive], mi fermo a comprare la Repubblica al ritorno e poi tappa finale da Pino's Prime meat per prendere half pound di prociutto parigino affumicato. Colazione straordinaria che risveglia sensazioni da Madeleine proustina, richiamandomi alla mente le deliziose colazioni estive in quel di Agazzano.
Il drink della sera allo storico Ear, quasi sul fiume, che si puo' stare fuori con la birra o con il gin&tonic e senza fighetti tra i coglioni. Trancio di pizza finale a notte tarda, con l'aria finalemnte quasi fresca, all'atrettanto sotrico Ben's, all'angolo di thompson e spring, da consumarsi rigorosamente sui tavolini attorno al Vesuvio Playground guardandosi attorno. Si questa Niuok d'estate ha talvolta un sapore autentico che ne vale la pena.

Fire Island long weekend


Lungo [in molti sensi] weekend su Fire Island. Amo, amiamo questa lingua di sabbia davanti a Long Island. Niente macchine [ecco che si spiegano quei carrelli all'arrivo], case in legno e vetro, vialetti da percorrere in bici, case sempre aperte, cerbiatti in giro. E poi la forma stessa dell'isola: lunghissima e strettissima [circa 300-400 mt in media] ... si vede quasi sempre da una parte la biaia di Long Island e l'oceano aperto nello stesso tempo. Dune di sabbia. E si respira un po' quell'aria pragmantica e rilassata tipicamente americana, quasi un sentore di frontiera e di pionieri. Ti salutano tutti con cordialita' e allo stesso tempo si fan tutti i cazzi loro. Ecco poi ogni paesino di Fire Island fa storia a se'. Come molti sanno c'e' la celebre parte gay [dove se andavano artisti, intellettuali e stilisti negli anni anni 70 e 80 mentre i borghesi niuorchesi cominciavano la colonizzazione di massa degli Hamptons], quella lesbica, quella per famiglie, quella scazzata. Insomma ognuno si puo scegiere la sua.
Noi ci siamo andati con una coppia tedesca-colombiana, una ragazza vietnamita-americana, un giapponese e una graca-americana.
Ognuno a portato cibo e vino e alcolici in quantita' e ci si e' dato dentro parecchio con la griglia e le padelle.
E poi a smaltire in spiaggia con nuotate border-line tra cavalloni incredibili.
Peccato solo che la mia dolce meta' si sia rotta un braccio cadendo in bici. L'avremmo saputo solo al lunedi' riotrnando alla dura realta'. Venerdi' prossimo operazione, di due ore e notte in ospedale. Auguri bella pischella, faremo anche questa.

Monday, July 7, 2008

Cool guys/02 [?]

Il 4th of July si e' speso al mare, a Montauk [tra vongole crude e lobster che pero' mica ne vale tanto la pena]. Il giorno dopo invece la Warm-up party del P.S.1. L'installazione di quest'anno e' opera di Works Architecture company, fondata da Dan Wood e dalla moglie Amale Andraos. Lui e' un'ex partner OMA che ha mollato il buon Rem per altri lidi [sembra che una spinta sia stata data anche dalla facoltosa moglie ...], come piu' tardi avrebbe fatto Joshua Prince-Ramus fondando REX [con scarsa fortuna a giudicare dalle ultime news]. A seguito di cio' il buon Rem ha deciso di non far reggere piu' le sorti dell'ufficio OMA-NYC da partner americani.
Chissa' perche'.
Comunque l'installazione non e' male. Una specie di giardino inclinato costruito su dei tubi di carta tagliati e riempiti di terra. L'idea e' di costruire un paesaggio agricolo, mutevole e surreale all'interno del costruito [c'e' anche un pollaio per la cronaca]. Una specie di tappeto volante adagiato sui muri in cemento del P.S.1, chimato P.F.1 ... Public Farm 1 [appunto].
Il link dello studio, bel sito [soprattutto i loghi dei progetti], qui [*].

Come per OMA, ancor piu' per gli allievi, mi rimane sempre il dubbio: is it gimmick?

E questo spiega il punto di domanda nel titolo.

Saturday, July 5, 2008

Cool guys/01


David Adjaye. Da Londra. Ha disegnato il Museo d'Arte contemporanea di Denver e lo studio di due fotografi-artisti [James Casebere and Lorna Simpson] a Fort Green, Brooklyn [New York] oltre ad altre cose in giro per il mondo [ed in particolare case intriganti a Londra].
Qui l'articolo del NYT sullo studio dei due fotografi [*].
Qui l'articolo-intervista del NYM [*].
Qui il nuovo sito del suo studio, in costruzione [*].

Foto: Nikolas Koenig for The New York Times