Saturday, August 30, 2008
Obama mania
[Nella prima de il Manifesto c'e' del talento].
Consiglio a tutti di vedersi il discorso di Denver [per chi ha tempo anche qeulli dei Clintons e di Ted Kennedy non sono affatto male].
Qui sul sito del NYT c'e' il video con anche il testo che scorre a lato [*].
Il ragazzo ha un altro passo ed ha visione di gioco.
L'ha capito anche McCain scegliendo il suo vice, una donna.
Ma se giochi in difesa cosi', cercando di rosicchiare qualche elettrice di Hillary, questo ti sbrana.
Vediamo.
Forza Obama
[chissa' come ci ritorna ringalluzzito JFk Veltroni. Ecco sulla versione nostrana del partito democratico un paio di cose molto intelligenti l'ha detta -rumore di tuoni, fulmini e saette- Giuliano Ferrara, qui *]
Thursday, August 28, 2008
Two or three things
lette o successe in questi giorni.
Ho preso un caffe' con Luca Sofri che era qui nella mela (scoperto leggendo il suo blog).
Gli ho scritto, mi ha risposto, gli ho riscritto, mi ha risposto.
Ci siam visti il giorno dopo a Soho in pausa pranzo e abbiamo fatto due chiacchiere mentre suo figlio Ludovico si sbafava una tagliata prima e poi un piatto di pasta al pesto.
Devo dire che dal vivo e' proprio simpatico e veloce.
Mi rimane pero' la sensazione che tutta la sinistra radical chic italiana (perche' di questo si tratta, nel bene e nel male) sia bene o male una rete o un club.
Si conoscono tutti. Giornalisti, cantanti, gente di spettacolo, ...
Lui la sera prima era a cena qui nella mela con Lorenzo Cherubini (che sembra che abbia comprato casa qui nella mela, anche perche' si continua a vedere da queste parti e quasi sempre nel Village), con Antonio Monda (che non so se e' di sinistra o no ... so solo che ha una bella storia, una bella biografia quasi d'altri tempi), la figlia di Veltroni (che studia "cinema" qui a quanto pare ... ma va'?), etc...
Non lo so ma in tutto questo c'e' qualche nota stonata.
Una nota quasi da "salotto" ... non vi sembra?
Bell'articolo (al solito a firma di Nicolai Ouroussof) sul NYT sulla (buona) ristrutturazione dell'edificio di Paul Rudolph a Yale e relativa addizione (tremenda) entrambe per mano di Gwathmey Siegel & Associates. E' incredibile che uno dei membri dei Five Architects e autore di -molto- interessanti case private sia finito a fare edifici come quello ad Astor Place, o come quello su West Broadway (tra Grand e Canal), o come quest'ultimo a Yale. Che cazzo gli e' successo a questo qui? [*]. Altre considerazioni [cit.]
Ho visto l'ultimo Woody. mmh. Divertente, leggero e un po' inconcludente. Solita tagliente ironia sull'alta borghesia niuorchese in trasferta ... che poi pero' ne esce sempre come la migliore possibile, in qualche modo (capierete, guardando). Insomma un po' senza nerbo, debole. Poi a mio avviso sarebbe ora di di fare un film senza Scarlett (e anche di cambiare il carattere dei titoli di testa e di coda, sempre lo stesso) ... e' bella -chi lo discute?- ma fa sempre la stessa parte, veramente la stessa. Attenzione, molto brava a mio avviso Penelope Cruz (sara' che recita in spagnolo). Come sempre ottimo l'occhio di Woody nel scegliere la dimora catalana per la coppia di artisti ... ma meno abile del solito nel cogliere i tratti essenziali di Barcellona (come invece a mio avviso aveva fatto con Londra girando Matchpoint). Meglio a Oviedo in fondo (ma era piu' facile).
Per la cronaca 11 (undici) giorni senza fumare e tanta bici con caschetto rosso da skateboard.
Ho preso un caffe' con Luca Sofri che era qui nella mela (scoperto leggendo il suo blog).
Gli ho scritto, mi ha risposto, gli ho riscritto, mi ha risposto.
Ci siam visti il giorno dopo a Soho in pausa pranzo e abbiamo fatto due chiacchiere mentre suo figlio Ludovico si sbafava una tagliata prima e poi un piatto di pasta al pesto.
Devo dire che dal vivo e' proprio simpatico e veloce.
Mi rimane pero' la sensazione che tutta la sinistra radical chic italiana (perche' di questo si tratta, nel bene e nel male) sia bene o male una rete o un club.
Si conoscono tutti. Giornalisti, cantanti, gente di spettacolo, ...
Lui la sera prima era a cena qui nella mela con Lorenzo Cherubini (che sembra che abbia comprato casa qui nella mela, anche perche' si continua a vedere da queste parti e quasi sempre nel Village), con Antonio Monda (che non so se e' di sinistra o no ... so solo che ha una bella storia, una bella biografia quasi d'altri tempi), la figlia di Veltroni (che studia "cinema" qui a quanto pare ... ma va'?), etc...
Non lo so ma in tutto questo c'e' qualche nota stonata.
Una nota quasi da "salotto" ... non vi sembra?
Bell'articolo (al solito a firma di Nicolai Ouroussof) sul NYT sulla (buona) ristrutturazione dell'edificio di Paul Rudolph a Yale e relativa addizione (tremenda) entrambe per mano di Gwathmey Siegel & Associates. E' incredibile che uno dei membri dei Five Architects e autore di -molto- interessanti case private sia finito a fare edifici come quello ad Astor Place, o come quello su West Broadway (tra Grand e Canal), o come quest'ultimo a Yale. Che cazzo gli e' successo a questo qui? [*]. Altre considerazioni [cit.]
Ho visto l'ultimo Woody. mmh. Divertente, leggero e un po' inconcludente. Solita tagliente ironia sull'alta borghesia niuorchese in trasferta ... che poi pero' ne esce sempre come la migliore possibile, in qualche modo (capierete, guardando). Insomma un po' senza nerbo, debole. Poi a mio avviso sarebbe ora di di fare un film senza Scarlett (e anche di cambiare il carattere dei titoli di testa e di coda, sempre lo stesso) ... e' bella -chi lo discute?- ma fa sempre la stessa parte, veramente la stessa. Attenzione, molto brava a mio avviso Penelope Cruz (sara' che recita in spagnolo). Come sempre ottimo l'occhio di Woody nel scegliere la dimora catalana per la coppia di artisti ... ma meno abile del solito nel cogliere i tratti essenziali di Barcellona (come invece a mio avviso aveva fatto con Londra girando Matchpoint). Meglio a Oviedo in fondo (ma era piu' facile).
Per la cronaca 11 (undici) giorni senza fumare e tanta bici con caschetto rosso da skateboard.
Friday, August 22, 2008
Questo e' un lavoro da ...
Leggo sul Sole 24 on line:
"Un manifesto contro l'architettura prêt-à-porter. Contro le icone mediatiche e le immagini che si consumano istantaneamente. Le belle architetture sono una sfida e un'occasione, sono quelle costruzioni che diventano un punto di riferimento per la comunità e che sono volano per la rigenerazione urbana. È questo il senso del primo yearbook mondiale dell'architettura pubblicato in Italia dalla casa editrice Skira e curato da Luca Molinari."
Cazzo. Che impresa. Finalmente. Ci voleva. Poi guardo le opere.
Rido. Rido piu' forte. Rido a crepapelle.
Toyo Ito ... SANAA ... Steven Holl ... MVRDV ... Zumthor ... OMA ... Herzog & De Meuron ... Diller & Scofidio ...
Metrogramma. Metrogrammaaaa???
...
Cherubino Gambardella. Cherubino Gambardellaaaa???
Con quelli li' sopra? Ma dai.
E poi mancano Sebastiano Brandolini e Casamonti no?
La generazione degli architetti quarantenni italiani ... tutti ad aiutarsi uno con l'altro. La generazione rampante che non ce la fa piu' ad aspettare. Che deve emergere, questione di vita o di morte. Una generazione di lotta e di governo. Che vuole apparire a tutti costi. Che se la suona e se la canta. E dove l'amicizia e' tutto.
Che poi ce ne sarebbe da dire anche sulla scelta delle altre opere delle star dell'architettura; voglio dire, per capirci. Contro le icone mediatiche? E scegli lo stadio di Pechino?
Boh.
Insomma sembrava un lavoro da superman, invece e' solita roba in salsa italiana.
Gia' che ci sono mi riguardo Fuffas [*].
"Un manifesto contro l'architettura prêt-à-porter. Contro le icone mediatiche e le immagini che si consumano istantaneamente. Le belle architetture sono una sfida e un'occasione, sono quelle costruzioni che diventano un punto di riferimento per la comunità e che sono volano per la rigenerazione urbana. È questo il senso del primo yearbook mondiale dell'architettura pubblicato in Italia dalla casa editrice Skira e curato da Luca Molinari."
Cazzo. Che impresa. Finalmente. Ci voleva. Poi guardo le opere.
Rido. Rido piu' forte. Rido a crepapelle.
Toyo Ito ... SANAA ... Steven Holl ... MVRDV ... Zumthor ... OMA ... Herzog & De Meuron ... Diller & Scofidio ...
Metrogramma. Metrogrammaaaa???
...
Cherubino Gambardella. Cherubino Gambardellaaaa???
Con quelli li' sopra? Ma dai.
E poi mancano Sebastiano Brandolini e Casamonti no?
La generazione degli architetti quarantenni italiani ... tutti ad aiutarsi uno con l'altro. La generazione rampante che non ce la fa piu' ad aspettare. Che deve emergere, questione di vita o di morte. Una generazione di lotta e di governo. Che vuole apparire a tutti costi. Che se la suona e se la canta. E dove l'amicizia e' tutto.
Che poi ce ne sarebbe da dire anche sulla scelta delle altre opere delle star dell'architettura; voglio dire, per capirci. Contro le icone mediatiche? E scegli lo stadio di Pechino?
Boh.
Insomma sembrava un lavoro da superman, invece e' solita roba in salsa italiana.
Gia' che ci sono mi riguardo Fuffas [*].
Saturday, August 2, 2008
Summer in NYC
c'e chi se ne va e chi rimane in the city, con piu' spazio a disposizione. Dopo la puntata dedicata alla colazione "madeleine di Agazzano" in versione Soho eccoci alla cena da leccarsi i baffi. Metti 6 amici che si incontrano alla Blue Ribbon brasserie di Sullivan Street [dove tutto ebbe inizio] ... metti che prendo l'iniziativa sugli antipasti e sui vini [una dozzina di ostriche, una mezza dozzina di vongole, una mezza dozzina di cappesante con due bottiglie di chablis] ... metti che mi imbatto nel piatto dei piatti ... il midollo [osso buco svestito] servito con sale grosso tipo kosher a parte, pane tostato e marmellata di coda di bue [!!!].
Ribera del Duero 2004 ... crem brulee', espresso. calvados e gin tonic [Henricks'] al blue ribbon bar dopo la passeggiata. Brezza. Happy. Happy. Happy. Some dreams.
Ribera del Duero 2004 ... crem brulee', espresso. calvados e gin tonic [Henricks'] al blue ribbon bar dopo la passeggiata. Brezza. Happy. Happy. Happy. Some dreams.
Subscribe to:
Posts (Atom)