sto diventando schizzofrenico per una serie di motivi. girovagando di qua e di la' in rete, sognando un i-pad e un mac-pro [il dominio del PC mi appare ogni giorno piu' incomprensibile] via Matteo Bordone mi sono imbattuto in questo video. [per la cronaca i ragazzi sono stati comprati da Google].
poi ho fatto un giro "architettonico" ed ho trovato una gemma [un ponte pedonale] in portogallo di carrilho da graca, fotografata dal sempre bravissimo Fernando Guerra. qui lo slide show [*]. sono, per l'appunto, un po' schizzofrenico.
Altro che Corriere Viaggi, il Post di Luca Sofri ha fatto un bell'articolo sui posti da visitare che non sono sulle guide tradizionali, raccogliendo consigli e suggerimenti da "amici" che vivono a New York. Per la cronaca ci sono anch'io e in ottima compagnia.
e' tornato il caldo, quello cattivo e mentre gli amici al di la' (qua) dell'oceano vanno in collina o in spiaggia io son sempre qui, con quel velo di nostalgia per quelle estati li'. alla vaga nostalgia -per cose completamente diverse [anche se la collina un po' ci sta ...]- ha contribuito anche la visione di "Io sono l'amore". Non so se l'avete visto ma l'affresco di Milano e della decadenza della sua "alta borghesia" e' riuscito assai bene. Milano, che forse e' la vera protagonista del film, e' colta nella sua bellezza nascosta, grigia e invernale, quella dei cortili, dei contrasti tra palazzi e infrastrutture moderni e circostante storico, quella delle viste inattese e dell'ordinario, con in piu' qualche omaggio alla memoria di Visconti [la stazione centrale, la sequenza sul tetto del duomo]. Villa Necchi, superba opera del Portaluppi dove si svolge la vicenda, meriterebbe un capitolo a parte e una visita al piu' presto. Comunque non era un post su questo film, era un post sulla nostalgia di quelle sere in vespa a cercare qualche "feticcio" architettonico tra gli isolati grigi milanesi: i Moretti, i Ponti, i Terragni, i Gardella e gli Asnago e Vender che sbucavano cosi' poetici e inattesi dal corpo della citta'. La nostalgia di Milano, giuro che non me l'aspettavo. Forse e' nostalgia per quello che ero, che eravamo. Poi devo aggiungere che passo, che passiamo molte serate davanti al condizionatore, leggendo avidamente come si legge d'estate quando si e' in vacanza [anche se non siamo in vacanza, vabbe']. Ho anche letto Adriano Sofri "La notte che Pinelli". E la nostalgia e' scomparsa, senza poi nominare le notizie che arrivano dal Belpaese. Allora prendo la bici, vado lungo il fiume a West e al ritorno mi faccio una granita siciliana "Nuvola di Caffe'" di Grom e mi dico che l'estate niuorchese, anche questa, non e' cosi' male. Realizzo che Milano non mi manca affatto pero' l'aperitivo a Pianello, le grigliate tra Arcello e Casa di Bacco e un po' di affetti, quelli si.
C. Augias, I segreti di New York, Mondadori 2000 - P. Auster, Trilogia di New York, Einaudi 1996 - P. Auster, Follie di Brooklyn, Einaudi 2005 - P. Auster, La notte dell'oracolo, Einaudi 2004 - G. Simenon, Tre camere a Manhattan, Adelphi 1999 - G. Simenon, Maigret a New York, Adelphi 2000 - A. M. Molina, Finestre di Manhattan, Einaudi 2006 - H. Damisch, La citta' Narciso, Costa&Nolan 1998 - M. Maffi, New York. L'Isola delle colline, Il Saggiatore 1995 - P. Chierici, NYCITY I sentieri dell'inquietudine, A. Maioli Ed. 2000 - R. Koolhaas, Delirious New York, Electa 2000
"If a man can live in New York, he can live anywhere" A. C. Clarke - "I'm astounded by people who want to 'know' universe when it's hard to find your way around Chinatown" W. Allen - "After a rockin' reelin' rollin' ride I landed up on the downtown side of Greenwich Village" B. Dylan - "I want to wake up in a city that never sleeps" F. Sinatra - "A hundred time I've thought New York is a catastrophe ... It is a beautiful catastrophe" Le Corbusier - "I moved to New York for my health, I'm paranoid and New York was the only place where my fears were justified" A. Weiss
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"Come tutte le metropoli era costituita da irregolarita', avvicendamenti, precipitazioni, intermittenze, collisioni di cose ed evnti, e , frammezzo, punti di silenzio abissali; da rotaie e da terre vergini, da un gran battito ritmico e dall'eterno disaccordo e sconvolgimento di tutti i ritmi" R Musil