Saturday, October 3, 2009

una citta' "on wire"

qual'e' il senso di questa citta', voglio dire, chi puo' dirlo?
Io so solo, nel mio piccolo, che tutti fanno equilibrismi.
Una citta' sul filo dove ognuno decide a che altezza porre il filo; chi un po' piu' in alto, chi un po' piu' in basso, ma alla fine il senso dello stare qui e' questa sensazione di camminare sul filo.
dopo un po' tutti mollano. il posto "sicuro", la casa grande, i figli, gli amici, la famiglia.
come i petali di un fiore gli amici se ne vanno uno ad uno.
quelli che restano scelgono a che aletzza mettere la corda, quanto rischio vogliono prendere nel continuare a giocare.
ci sono poi quelli che si mettono in un angolo e spariscono a poco a poco risucchiati dalla vita "local" del sobborgo, tagliando i ponti a uno a uno.
non fa per me. la corda la lasciamo alta e al massimo ci passiamo sotto con un sorriso e ci dedichiamo al vino e alle colline.
la deriva lenta e' noiosa.
e dico questo dopo una serie di belle serate tra party, Metropolitan Opera e Yakitori Totto.
Mica pizza e fichi.

1 comment:

Lo Zio D'America said...

e io leggo e mi commuovo e continuo a pensare che se anche non mi offrono un lavoro in italia, se i miei amici se ne vanno dalla terra d'albione non e' poi cosi male.
man on wire...