Anche se da queste parti non si molla un secondo e' un periodo di "pausa". Uno iato tra cosa e cosa.
Ci son state visite belle e intense con tante discussioni e condivisioni; penso a Grosrat. E penso ai miei e ai bellissimi giorni passati assieme. E' difficile da spiegare e non lo spieghero' certo qui l'evolversi del rapporto tra genitori e figlio ma e' qualcosa di profondo e emozionante. Un evolversi di mondi confinanti.
E ci saranno poi Xyzal e Panpot.
E poi ci sono altre scelte che muovono le acque profonde e che mi piace tenere per me. Non sono da condividere, se non dopo, forse. E ce ne sono altre ancora, piu' legate ad una logistica del vivere che mi occupano i pensieri.
Sono da sempre un ragazzo "mucca" (per dirla con il titolo del buon libro di michele serra) che le cose le deve ruminare. Spesso facendo altro. Ma una parte di me ci lavora instancabilmente. Come facevo una volta, quando studiavo.
Grazie ad una raggiunta distrazione si elaborano le sintesi che muovono un po' avanti il nostro sentire.
Vedremo.
Mi piacerebbe sottrarre il mio, il nostro futuro dalla dimensione utilitaristica alla quale e' comunemente rilegato da vite del finto sentire e dall'orizzonte col fiato corto, oltre che pesante.
Nel mentre sono andato a correre sotto la pioggia, lungo il fiume. Ho cucinato un filetto di maiale precedentemente marinato accompagnandolo con una salsa di Snow Peas e Blue Cheese. E una bottiglia di Pinot Noir de Bourgogne.
E prima sono andato in bici in quel labrinto di umanita' assortita che e' Brooklyn, cosi diverso da quell'isola di basse convenienze che sta diventando Manhattan. In parte con L. e N. finendo da R. bevendo un rose' sospeso tra Francia e Spagna e discutendo di vini, libri e musica. E prima ancora Richard Serra al Moma con S. con cena giapponese ... e prima ancora. E prima ancora.
Insomma faccio cose, vedo persone. E rumino tanto.
Quando digeriro', se mai accadra', mi si sentira'?
Sento che digeriro'.
Non voglio rimanere con quello sguardo bovino a sognare gli arredi di Crate&Barrel e la nuova casetta dove allocare il niente che nasconde solo una mancata, personale, digestione di temi importanti. Come gia' dissi, a voi una noiosa e sicura serenita'. A me una rischiosa e interessante felicita'.
Sunday, August 19, 2007
Wednesday, August 8, 2007
Il miglior amico dell'uomo
Monday, August 6, 2007
News and Gossip
Il New York Times oggi ha cambiato formato.
Lo leggerete nella subway senza uccidere a gomitate i vicini.
Si', e' ovviamente piu' piccolo.
Ieri in La Guardia Place [a due blocchi da casa] ho incontrato Lorenzo Cherubini, detto Jovanotti.
Give me five!
Lo leggerete nella subway senza uccidere a gomitate i vicini.
Si', e' ovviamente piu' piccolo.
Ieri in La Guardia Place [a due blocchi da casa] ho incontrato Lorenzo Cherubini, detto Jovanotti.
Give me five!
Sunday, August 5, 2007
Parentesi Grosrat
Son stati giorni intensi, vivi. Quello che mi viene ora e' un riassunto a strappi, giusto per fermare alcuni momenti. Poi magari ci si tornera' su, ma anche no.
Vodka [absolut vanilla, trattasi del cocktail dell'estate] e lamponi per rompere il ghiaccio e poi giapponese sottocasa [non per questo meno interessante, come ormai molti sanno].
Sera a casa Pearl con tanto vino e ottimi spiedini-kebab [damn peperoni, digestione tormentata alle cinque del mattino con incubi indicibili] e a chiudere party Loreal Connection nell'East Village [questo caro G. era cool ma il tuo "amico" non lo promuovo nemmeno sotto tortura. Uno che fa della recita. Period. Per essere eleganti e raffinati, come va di moda. Due-tre anni fa avrei detto cose orrende, oltre ad incendiargli il giaciglio con lui dentro].
Domenica di pioggia e di chiacchiere.
Tante, forse troppe, navigazioni attorno al lavoro e alle cose che gli ruotano attorno.
Brunch al Blue Ribbon di Bedford sotto il diluvio.
Pomeriggio ad aspettare una cena che inaspettatamente si consuma a casa, la mia, la nostra. 4 tartare di pesce con anche, finally, L.. Red Snapper, Salmone, Tonno e Pescespada con vari condimenti che includevano pesche, mango, lamponi, olive nere, peperoncini e wasabi [plus olio di oliva, lime, pepe e sale].
Massimi sistemi e vino. Un po' di logistica.
Cazzo siamo solo a domenica.
Cena a Casa Manu e Julie con Sautee da me preparato con canolicchi, vongole e noci di mare. Li ho stesi tutti, rivoluzionari e non.
Chiacchiere sul terrazzo.
Roof di Simon Martedi' e cene separate e ricongiungimento da Pegu dove L. ci da dentro, giustamente.
Mercoledi' risale in cattedra il giappone con R. e Yakitori Totto con saletta prive'. Da leccarsi i baffi.
A casa, come sempre discussioni su Calabresi [mica male il libro del figlio, consiglio], politica, massimi sistemi a sprazzi e amici.
Giovedi, niente gnocchi, cena vietnamita con Simon, Ben e Julie Bomb e ritrovo nel LES che diventa Bowery Hotel con L., L. e E.
Venerdi' saluti veloci ma in qualche modo intensi, sottopelle.
Io me ne andavo a Fire Island aspettando i miei.
Un bilancio adesso e' prematuro.
Pero' G. tiene, nonostante gli ambienti che frequenta. Qualche sbandata ma rimane in carreggiata.
Io son sempre li in vespa che tengo la strada per miracolo, forse solo perche' siamo in due.
Ne riparleremo.
Nel mentre grazie delle parentesi, della maglietta e dei messaggi.
Vodka [absolut vanilla, trattasi del cocktail dell'estate] e lamponi per rompere il ghiaccio e poi giapponese sottocasa [non per questo meno interessante, come ormai molti sanno].
Sera a casa Pearl con tanto vino e ottimi spiedini-kebab [damn peperoni, digestione tormentata alle cinque del mattino con incubi indicibili] e a chiudere party Loreal Connection nell'East Village [questo caro G. era cool ma il tuo "amico" non lo promuovo nemmeno sotto tortura. Uno che fa della recita. Period. Per essere eleganti e raffinati, come va di moda. Due-tre anni fa avrei detto cose orrende, oltre ad incendiargli il giaciglio con lui dentro].
Domenica di pioggia e di chiacchiere.
Tante, forse troppe, navigazioni attorno al lavoro e alle cose che gli ruotano attorno.
Brunch al Blue Ribbon di Bedford sotto il diluvio.
Pomeriggio ad aspettare una cena che inaspettatamente si consuma a casa, la mia, la nostra. 4 tartare di pesce con anche, finally, L.. Red Snapper, Salmone, Tonno e Pescespada con vari condimenti che includevano pesche, mango, lamponi, olive nere, peperoncini e wasabi [plus olio di oliva, lime, pepe e sale].
Massimi sistemi e vino. Un po' di logistica.
Cazzo siamo solo a domenica.
Cena a Casa Manu e Julie con Sautee da me preparato con canolicchi, vongole e noci di mare. Li ho stesi tutti, rivoluzionari e non.
Chiacchiere sul terrazzo.
Roof di Simon Martedi' e cene separate e ricongiungimento da Pegu dove L. ci da dentro, giustamente.
Mercoledi' risale in cattedra il giappone con R. e Yakitori Totto con saletta prive'. Da leccarsi i baffi.
A casa, come sempre discussioni su Calabresi [mica male il libro del figlio, consiglio], politica, massimi sistemi a sprazzi e amici.
Giovedi, niente gnocchi, cena vietnamita con Simon, Ben e Julie Bomb e ritrovo nel LES che diventa Bowery Hotel con L., L. e E.
Venerdi' saluti veloci ma in qualche modo intensi, sottopelle.
Io me ne andavo a Fire Island aspettando i miei.
Un bilancio adesso e' prematuro.
Pero' G. tiene, nonostante gli ambienti che frequenta. Qualche sbandata ma rimane in carreggiata.
Io son sempre li in vespa che tengo la strada per miracolo, forse solo perche' siamo in due.
Ne riparleremo.
Nel mentre grazie delle parentesi, della maglietta e dei messaggi.
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