Obama e’ relativamente giovane, relativamente outsider [per gli standard italiani un outsider totale]. Il mondo globale che cambia ad una velocita’ senza precedenti richiede leadership giovani. Perche’? Perche’ richiede gente che capisca alcuni cambiamenti paradigmatici portate dal progresso delle tecnologie. Non solo. Sapendo solo cosa potra’ succedere dietro l’angolo ma non tra uno-due isolati la gente vuole dei leader giovani, un po’ incoscienti, che si buttino, che prendano decisioni coraggiose e talvolte azzardate non zavorrati da una esperienza che non ha eco nel futuro prossimo. Il non avere tutta questa esperienza di fronte a questo nuovo tipo di futuro e’, alla fine, un vantaggio [qui mi viene in mente il berlusca che telefona a Sacca’ per avere informazioni sul senatore eletto in Australia con Sacca’ che si arrampica sui vetri, basandosi sui racconti –alquanto approssimativi- di un amico ristoratore; un qualunque trentenne pirla sarebbe andato su Google e avrebbe trovato la risposta. Per dirne una, malamente]. Per la cronaca qualche altro giovane che anticipato la tendenza: Bill Clinton, Presidente USA a 47 anni [come Obama] nel 1993 [ sembra un secolo fa, guardate la pettinatura]; Tony Blair, primo Ministro Inghilterra a 44 anni nel 1997 [figa, solo 4 anni dopo Bill?]; Zapatero, Primo Ministro Spagna a 44 anni nel 2004 [sembra un secolo dopo Bill e Tony]. Una costante: nessun conservatore/Repubblicano? Vabbe’ ci sara’ pure un motivo se si chiamano cosi’. L’Italia risponde con un Goria a 44 anni nel 1987 [9 mesi, si scherzava dai] e Craxi e D’Alema 49 anni nel 1983 e 1998. Pensavo peggio, distrutto dai duelli Berlusconi-Prodi degli ultimi due secoli.
C. Augias, I segreti di New York, Mondadori 2000 - P. Auster, Trilogia di New York, Einaudi 1996 - P. Auster, Follie di Brooklyn, Einaudi 2005 - P. Auster, La notte dell'oracolo, Einaudi 2004 - G. Simenon, Tre camere a Manhattan, Adelphi 1999 - G. Simenon, Maigret a New York, Adelphi 2000 - A. M. Molina, Finestre di Manhattan, Einaudi 2006 - H. Damisch, La citta' Narciso, Costa&Nolan 1998 - M. Maffi, New York. L'Isola delle colline, Il Saggiatore 1995 - P. Chierici, NYCITY I sentieri dell'inquietudine, A. Maioli Ed. 2000 - R. Koolhaas, Delirious New York, Electa 2000
"If a man can live in New York, he can live anywhere" A. C. Clarke - "I'm astounded by people who want to 'know' universe when it's hard to find your way around Chinatown" W. Allen - "After a rockin' reelin' rollin' ride I landed up on the downtown side of Greenwich Village" B. Dylan - "I want to wake up in a city that never sleeps" F. Sinatra - "A hundred time I've thought New York is a catastrophe ... It is a beautiful catastrophe" Le Corbusier - "I moved to New York for my health, I'm paranoid and New York was the only place where my fears were justified" A. Weiss
---------------------------------------------------------------
"Come tutte le metropoli era costituita da irregolarita', avvicendamenti, precipitazioni, intermittenze, collisioni di cose ed evnti, e , frammezzo, punti di silenzio abissali; da rotaie e da terre vergini, da un gran battito ritmico e dall'eterno disaccordo e sconvolgimento di tutti i ritmi" R Musil