Arrivo tardi. Me ne ero ovviamente gia' accorto da settimane, vivendo a due passi. Il leggere prima il NYTimes [*] - bell'articolo con qualche imprecisione e leggenda metropolitana - poi Christian Rocca [telegrafico] e infine la Gazzetta nazionale mi ha invogliato a scriverne. Beh insomma ci ho, ci abbiamo, passato un bel po' di tempo. Ci ho lasciato un bel po di dollari tra birre, caffe' e panini davanti alle partite. Ci ho portato quasi tutti voi, come era ovvio. Mi/ci manchera'. Devo dire che il pomeriggio che mi rimane scolpito e' quello con Xyzal e Panpot. Un pomeriggio pigro post partita finito a Montenegro che sarebbe culminato [sul tetto di casa] con la mia confessione delle imminenti nozze [!]. Pino va in Florida, a Naples [un nome, un programma] lamentandosi di questa citta' ormai costellata solo di Starbucks e Luxury Condo. E' la democrazia bellezza. Con i limiti di questi giorni che ben sappiamo.
Serata metropolitana noi due in giro con il Range Rover di L. e con J.. Brooklyn, Red Hook; prima lo studio di L. con gli ultimi bellissimi lavori [che includono un ambizioso "calendario" ...] e poi a zonzo per Red Hook respirando l'aria del mare. Chi mi conosce, conosce anche la mia scimmia per il posto che sembra come doveva essere Williamsburg 15 anni fa o Soho 40 anni fa. Gente cool, case basse, poco traffico. Si respira aria fresca, nuova. Verrebbe da dire che non si sente puzza di luxury condo, di soldi e di bonus. Pochi locali ma molto belli, essenziali in quello che e' sempre stata la parte piu' povera di Brooklyn. Peccato che tra due settimane apra l'Ikea proprio li' intorno. Comunque siam finiti a mangiare al Good Fork. Ottima cena, grande atmosfera e gente simpatica. Il mio sogno rimane quello di andare a lavorare in traghetto ... e di tornare allo stesso modo la sera, magari in un loft sgangherato ma vero dove farmi tanti cazzi miei. Vedremo.
con molta difficolta' -e dopo molto prosecco e vinho verde sul terazzo di S.- siamo riusciti ad entrare finalmente nel posto del momento per i ramen noodle giapponesi, sulla 4th Avenue. Ippudo NYC [*], primo ristorante aperto dalla omonima catena giapponese a NYC. Ambiente un po' cheesy ma tutto sommato raffinato [bello il bar all'ingresso con parete rossa con esposizione tutte le ciotole per noodle]. Musica heavy metal. Giapponesi trendy ovunque. E noodle dvvero spettacolari. Saporiti e autentici, senza fronzoli e a buon prezzo [13$ per una bowl di ramen noodle e 6$ per una sapporo alla spina]. Anche gi appetizers non sono male. Attenzione alla coda che puo' raggiungere comodamente le due ore. Prepratevi un piano drinks nei dntorni. detto cio', non vedo l'ora di arrivre a Milano settimana prossima ... piu' che altro per tornare da Nicola [*]
"Rejecting the sober responsability of the departing prime minister, ROmano Prodi, Italians chose in a moment of national self-doubt a man whose dramas - the clowning and corruptions scandals, his rocky relations with his wife and political partners, his growing hairline and ever browner hair - play out very much in public."
G. ne compie 35 di anni mentre in studio Ann ne fa 95. Una vita nel mezzo. G. ha tutto davanti a se' ed e' un avvenire roseo quello che lo aspetta; da amico gli direi a quattrocchi [8] che meno se ne preoccupa, piu' roseo sara', no kiddin'. Ann ha alle spalle una storia di altri tempi ed oggi in studio l'abbiamo festeggiata con molti occhi lucidi, tra fiori, champagne e torte. Bei discorsi e belle facce. Ha iniziato nel 1961 come "temp" ed e' ancora li alla reception 4 giorni su 5 a rispondere al telefono, ad accogliere ospiti e visitatori. Tutti i Venerdi' compra i "candies" per tutto lo studio, di tasca sua. Tutti i giorni in pausa pranzo legge i suoi libri e ha sempre una battuta per tutti. Oggi si e' ricordato che circa quindici anni fa, quando ne aveva ottanta di anni, era andata in pensione con tanto di festa. Dopo nemmeno una settimana ha richiamato il managing partner dello studio per sapere se era cosi' "bad" tornare a lavorare e cosi' ha fatto. E noi ce la godiamo tutti i giorni.
Ecco, diciamo che Ann ha rubato spazio a G. su questo post, oggi, ma nemmeno tanto se ci pensiamo bene. Se c'e' qualcosa da imparare allora ha che fare con G.. Auguri bro'.
PS. dovrei aggiornare anche sulla veloce e densa visita dei parents. Ma devo scaricare le foto e far sedimentare i pensieri. Ci sono in ballo tante cose. Prendo pero' la metropolitana ripensando alla bella cena che abbiamo fatto qui in questo posto piccolissimo che sembrava grande e spazioso. D'altronde lo spazio lo fanno le persone. Questo rimane il centro del mio mondo.
C. Augias, I segreti di New York, Mondadori 2000 - P. Auster, Trilogia di New York, Einaudi 1996 - P. Auster, Follie di Brooklyn, Einaudi 2005 - P. Auster, La notte dell'oracolo, Einaudi 2004 - G. Simenon, Tre camere a Manhattan, Adelphi 1999 - G. Simenon, Maigret a New York, Adelphi 2000 - A. M. Molina, Finestre di Manhattan, Einaudi 2006 - H. Damisch, La citta' Narciso, Costa&Nolan 1998 - M. Maffi, New York. L'Isola delle colline, Il Saggiatore 1995 - P. Chierici, NYCITY I sentieri dell'inquietudine, A. Maioli Ed. 2000 - R. Koolhaas, Delirious New York, Electa 2000
"If a man can live in New York, he can live anywhere" A. C. Clarke - "I'm astounded by people who want to 'know' universe when it's hard to find your way around Chinatown" W. Allen - "After a rockin' reelin' rollin' ride I landed up on the downtown side of Greenwich Village" B. Dylan - "I want to wake up in a city that never sleeps" F. Sinatra - "A hundred time I've thought New York is a catastrophe ... It is a beautiful catastrophe" Le Corbusier - "I moved to New York for my health, I'm paranoid and New York was the only place where my fears were justified" A. Weiss
---------------------------------------------------------------
"Come tutte le metropoli era costituita da irregolarita', avvicendamenti, precipitazioni, intermittenze, collisioni di cose ed evnti, e , frammezzo, punti di silenzio abissali; da rotaie e da terre vergini, da un gran battito ritmico e dall'eterno disaccordo e sconvolgimento di tutti i ritmi" R Musil