molte cose e quasi tutte di corsa. di mezzo c'e' stata pure pasqua, se non sbaglio. dibattuto sul futuro ma sostenuto dalla mia dolce meta'. il vermont e' stato epicureo e piacevole. abbiamo sciato per poi rimpinzarci di raclette e arrosto di prime ribs beef british style [L.'s style]. rischiato l'affogamento nella hot-tub. ritorno in civilta' ... cinema con un debordante e seducente, incredibile "Contempt" di Godard, con una Brigitte Bardot che non ce ne sono piu' e una Casa Malaparte di Libera che apre il cuore. Anche del teatro con Homecoming a Broadway. E prima c'e' stata una Pasqua dominata dal Looka's party [chiusa all'apt, (tra)ballando] ma durante la quale si anche cucinato un ottimo coniglio con rosmarino, olive miste e capperi. servito con radicchio al forno, rape rosse e pesche saltate con calvados. mica pizzi e fichi. ieri sera l'openings della mostra su SANAA al New Museum con molti architetti e designer cool assai. finiti con R., T. e K. (?), 3 giapponesi a mangiare steak e brunello al landmarc. Uno lavora da Shop, uno da 8 inc e un altro da Tadao Ando. Gregotti e la Aulenti erano, sono lontani. Ma molto.
in mezzo a troppe cose ... si fatica a tenere il passo. sullo sfondo alcune importanti decisioni professional-esistenziali che tutti mi dicono che dove cado cado bene. il che aumenta lo stress invece che diminuirlo. comunque una settimana a madrid molto impegnativa e busy per il lavoro pero' gratificante. che non e' male. e poi madrid e' sempre madrid. si respira l'europa, quella giusta (e vai con zapatero) e si mangia sempre bene. l'oscar del viaggio in quel senso vanno ai gamberi rossi di galizia, semplicemente alla piastra con sale grosso, e ai tartufi di mare appena scottati in acqua salata (o forse a vapore?). il nuovo feticcio e' il caixa forum di herzog e de meuron, eccellente e geniale edificio. fresco, nuovo e non pretenzioso. jean nouvel con la sua - piu' costosa (al mq)! - addizione al reina sofia fa quasi tenerezza al confronto. mentre rafael moneo tiene bene con la consueta autorevolezza (parlo dell'addizione al prado). l'approccio radicale all'intervento di restauro [?] e' sostenuto da una pulizia concettuale rara e ammirevole. l'edificio insomma non fa una piega e quel soffitto in acciaio e tutto il concetto strutturale e' ammirevole. rispetto al forum di barcellona siamo su un altro pianeta. la "rottura" con la citta' storica operata al piano terra e' intrigante e funziona sotto tutti gli aspetti. la tensione generata e' magnetica e seducente cosi come le aperture calibrate, il volume aggiunto in copertura e la coerenza nello sviluppare gli interni (notevole il pavimento in acciaio inossidabile e i neon appesi a seguire lo stesso "pattern").
-e' stata solo una concessione storica - guarda che caccola
ritorno in citta' con F. ad aspettarmi e quindi weekend cinematografico con "Past e Present" di manuel de oliveira al BAM (mai smettere di tesserne le lodi) con lui (100 anni) in sala. F. commossa. Ottimo film. ci torniamo presto, la rassegna e' lunga e bellissima. domenica invece si e' giocato in casa all'angelika con paranoid park. lo raccomando a tutti. le sequenze in video 8 sono notevolissime, da lasciare col fiato sospeso. commoventi le musiche di elliot smith [sempre grazie Maranza] e meravigliosamente sorprendente l'uso delle musiche di fellini (di nino rota). su tutte, quella di amarcord accolto da noi due con un vero e proprio sussulto di gioia.
nel mezzo anche una improbabile tappa shopping con L. e N. eh gia'. si va a sciare nel vermont. si nasce tutti rivoluzionari e si muore tutti borghesi?
C. Augias, I segreti di New York, Mondadori 2000 - P. Auster, Trilogia di New York, Einaudi 1996 - P. Auster, Follie di Brooklyn, Einaudi 2005 - P. Auster, La notte dell'oracolo, Einaudi 2004 - G. Simenon, Tre camere a Manhattan, Adelphi 1999 - G. Simenon, Maigret a New York, Adelphi 2000 - A. M. Molina, Finestre di Manhattan, Einaudi 2006 - H. Damisch, La citta' Narciso, Costa&Nolan 1998 - M. Maffi, New York. L'Isola delle colline, Il Saggiatore 1995 - P. Chierici, NYCITY I sentieri dell'inquietudine, A. Maioli Ed. 2000 - R. Koolhaas, Delirious New York, Electa 2000
"If a man can live in New York, he can live anywhere" A. C. Clarke - "I'm astounded by people who want to 'know' universe when it's hard to find your way around Chinatown" W. Allen - "After a rockin' reelin' rollin' ride I landed up on the downtown side of Greenwich Village" B. Dylan - "I want to wake up in a city that never sleeps" F. Sinatra - "A hundred time I've thought New York is a catastrophe ... It is a beautiful catastrophe" Le Corbusier - "I moved to New York for my health, I'm paranoid and New York was the only place where my fears were justified" A. Weiss
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"Come tutte le metropoli era costituita da irregolarita', avvicendamenti, precipitazioni, intermittenze, collisioni di cose ed evnti, e , frammezzo, punti di silenzio abissali; da rotaie e da terre vergini, da un gran battito ritmico e dall'eterno disaccordo e sconvolgimento di tutti i ritmi" R Musil