Erano estati di quella felicita' che si puo' avere quando tutto e' ancora intatto, senza nemmno scomodare -ancora- l'incoscienza del basso ventre. L'aria in collina profumava di acacie in fiore (licenza "poetica", lo so fioriscono a maggio, ma con i miei ricordi ci faccio quel cazzo che mi pare chiaro?), l'amaca, la nutella i topolini (intesi come fumetto) e primi gialli (la banda dei sette?). Il pallone. La colazione e la merenda. E tante partite a scacchi e i libri sugli scacchi. E senza tv e senza internet io avevo un idolo segreto, folle e visionario. Che adesso non c'e' piu'. Bobby Fisher. Che vita, ragazzi. Se ne e' andato lui e anche una parte di me, ho realizzato adesso, quella che giocava a scacchi. L'ho persa strada facendo. Ha ragione quel genio di Mordecai Richler: "Un ragazzo puo' essere due, tre, quattro persone potenziali, ma un uomo una sola: quella che ha ucciso le altre" (L'apprendistato di Duddy Kravitz, gran libro appena letto, grazie A.). Che mi richiama l'albero delle possibilita' di Kundera che a sua volta mi ricorda folli discussioni della domenica mattina con V. a proposito di vita, donne e Kundera davanti a Repubblica e Caffe' e paglia.
senza sigarette, sigari e pipe. senza tabacco insomma. stamattina ho visto entrare in metropolitana San Pietro. mi ha guardato e senza dire niente si e' acceso una paglia.
Siamo ancora qui a fare i conti con chi arriva e riparte. Stavolta siamo rimasti qui e siamo stati bene. Dopo anni di meditazioni, da bravo ragazzo mucca, ho realizzato che il bello di avere una vera famiglia e' che non hai bisogno di vederla per forza. La famiglia c'e' comunque, a prescindere. Un po' la stessa cosa che ci siamo detti con gli amici. Che son sempre li', nel senso che ci sono sempre. Poi a volte arrivano e ci si scambiano cose, pensieri e parole. Come se niente fosse. Ed e' bello. Questa volta e' stato il turno di D&C e G&F (eh son coppie, mica stilisti) con i quali continuo a condividere - oltre ad Effettolarsen- passioni, vizi, nevrosi, manie. Spero che un po' della mia, della nostra (adesso siamo davvero in due in molti sensi) New York vi sia rimasta attaccata. E non parlo della carta igienica a quattro veli ;)
In queste strane riunioni di condominio che chiamano "caucus" (qui link di wikipedia *], in quell'altrettanto strano stato che l'Iowa [e' al centro, un po' in alto per capirci. 3 milioni circa di anime. e comunque ci sono nati Buffalo Bill e John Wayne, per dire] Obama ha vinto il primo round. Sempre tutti a farci le pulci al ragazzo ma io ci credo. Qui sul New Yorker un bell'articolo [*]. Sempre puntuale l'odioso Christian Rocca su Camillo con nuova veste grafica (e finalmente con i permalink). Lui ci e' pure andato in Iowa e ci sono diversi post e articoli, a me piace questo [*].
C. Augias, I segreti di New York, Mondadori 2000 - P. Auster, Trilogia di New York, Einaudi 1996 - P. Auster, Follie di Brooklyn, Einaudi 2005 - P. Auster, La notte dell'oracolo, Einaudi 2004 - G. Simenon, Tre camere a Manhattan, Adelphi 1999 - G. Simenon, Maigret a New York, Adelphi 2000 - A. M. Molina, Finestre di Manhattan, Einaudi 2006 - H. Damisch, La citta' Narciso, Costa&Nolan 1998 - M. Maffi, New York. L'Isola delle colline, Il Saggiatore 1995 - P. Chierici, NYCITY I sentieri dell'inquietudine, A. Maioli Ed. 2000 - R. Koolhaas, Delirious New York, Electa 2000
"If a man can live in New York, he can live anywhere" A. C. Clarke - "I'm astounded by people who want to 'know' universe when it's hard to find your way around Chinatown" W. Allen - "After a rockin' reelin' rollin' ride I landed up on the downtown side of Greenwich Village" B. Dylan - "I want to wake up in a city that never sleeps" F. Sinatra - "A hundred time I've thought New York is a catastrophe ... It is a beautiful catastrophe" Le Corbusier - "I moved to New York for my health, I'm paranoid and New York was the only place where my fears were justified" A. Weiss
---------------------------------------------------------------
"Come tutte le metropoli era costituita da irregolarita', avvicendamenti, precipitazioni, intermittenze, collisioni di cose ed evnti, e , frammezzo, punti di silenzio abissali; da rotaie e da terre vergini, da un gran battito ritmico e dall'eterno disaccordo e sconvolgimento di tutti i ritmi" R Musil